Letti di Notte 2020 a Carmagnola: svelati i primi nomi

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Sarà la coppia di autori toscani Marco Mavaldi e Stefano Tofani ad aprire, il prossimo 9 giugno, il festival letterario carmagnolese “Letti di Notte” 2020.

Stefano Tofani aprirà "Letti di Notte" 2020 a Carmagnola in coppia con Marco Malvaldi
Stefano Tofani aprirà “Letti di Notte” 2020 a Carmagnola in coppia con Marco Malvaldi

E’ stato annunciato il nome della prima coppia protagonista del Festival letterario carmagnolese Letti di Notte 2020: saranno Marco Malvaldi e Stefano Tofani ad aprire la serie di appuntamenti, il prossimo 9 giugno alle ore 21 nel cortile del Parco della Vigna.

Marco Malvaldi (Pisa, 1974), di professione chimico, ha pubblicato con Selleri (la casa editrice del compianto Andrea Camilleri) la serie dei vecchietti del BarLume (La briscola in cinque, 2007; Il gioco delle tre carte, 2008; Il re dei giochi, 2010; La carta più alta, 2012; Il telefono senza fili, 2014; La battaglia navale, 2016, Sei casi al BarLume 2016, A bocce ferme, 2018), salutati da un grande successo di lettori.
Ha pubblicato anche Odore di chiuso (2011, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), giallo a sfondo storico, con il personaggio di Pellegrino Artusi, Milioni di milioni (2012), Argento vivo (2013), Buchi nella sabbia (2015), Negli occhi di chi guarda (2017) e, con Glay Ghammouri Vento in scatola (2019).

Stefano Tofani (Pisa, 1973), si è laureato in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Pisa e lavora per il Comune di Lucca. Costretto a letto per un mese a causa di un infortunio, ha scritto il suo primo racconto e da allora non ha più smesso. Sotto lo pseudonimo di Stof ha pubblicato diversi racconti nella rivista Toilet di 80144 Edizioni per poi esordire come romanziere –e con il suo vero nome– nel 2013, anno che segna l’uscita del surreale “L’ombelico di Adamo”. Il romanzo è stato molto apprezzato dalla critica e ha vinto il Premio Villa Torlonia. Nel 2018 il suo secondo romanzo, Fiori a rovescio, un’intensa storia di affetti familiari, impedimenti e speranze nell’Italia degli anni Ottanta. Grazie ai suoi racconti ha vinto il Premio Città di Capannori 2016 e il Premio FantasticHandicap del Centro Documentazione Handicap Carrara nel 2008 e nel 2017.

Come hanno puntualizzato fin da subito i due scrittori, il tipo d’umorismo che andranno a sviscerare sarà «orgogliosamente, radicalmente ignorante». Un tipo di humour (sboccato, ma anche dissacrante e provocatorio) a cui la loro terra d’origine, la Toscana, è da sempre associata nell’immaginario collettivo; basti pensare al filone dell’invettiva, che parte da Dante e arriva fino a Benigni.

I due si sono conosciuti quando una collega ha spedito a Malvaldi una bozza de “L’Ombelico di Adamo”, il romanzo d’esordio di Tofani. Malvaldi è rimasto impressionato fin da subito dal suo talento; quando qualcuno menziona Fiore a rovescio, si spertica in lodi: «Fiore a rovescio non è un libro umoristico, è un libro che parla di una famiglia disgraziata, la cui esistenza gravita attorno a un figlio, disabile ma molto amato; amato in maniera vera, non pietistica o contraddittoria. Intorno a lui ruota tutta la vicenda, non idilliaca, non tutta rose e fiori: c’è povertà, c’è l’Italia degli anni Ottanta, un posto bellissimo per alcuni, non così bello per la maggior parte della gente».