Re Peperone e Gran Siniscalco nel libro dedicato alle maschere in Piemonte

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Il Consiglio regionale del Piemonte ha pubblicato un libro dedicato al Carnevale e alle maschere del territorio, dando spazio anche a quelle di Carmagnola e Carignano.

Libro Re Peperone maschere Piemonte
La copertina del libro dedicato alle maschere di Carnevale tipiche del Piemonte

Carmagnola e Carignano sono presenti nel libro “Carnevale in Piemonte: maschere, personaggi e costumi della tradizione”, edito dal Consiglio regionale del Piemonte in occasione delle celebrazioni per i 50 anni della Regione.

Alle tradizioni carnevalesche carmagnolesi sono dedicate una foto -che rappresenta Re Peperone (Lorenzo Piana) affiancato dalla Bela Povronera (Karin Borga) e dalla Corte, il gruppo folcloristico di cuochi e contadine che accompagnano la regal coppia- e un breve testo che riassume la storia delle maschere, ideate nel 1952 e riprese trent’anni dopo, per diventare oggi parte integrante del Carnevale e della Fiera nazionale del Peperone di Carmagnola.

Re Peperone e la Bela Povronera sono maschere “certificate”

Presenti, nella stessa pagina, anche il Gran Siniscalco e la Castellana, maschere tipiche del Carnevale di Carignano: anche in questo caso si tratta di personaggi di finzione inventati a inizio anni Cinquanta ma basati sulle vicende accadute in paese tra il Trecento e il Quattrocento.

Il libro vuole essere un primo censimento delle maschere piemontesi, per mettere in luce lo spirito del territorio e il suo retroterra culturale attraverso usi e costumi secolari, apprezzandone allo stesso tempo il lato leggero e festoso.

Re Peperone nel “Registro delle Maschere italiane”

L’obiettivo è ambizioso: per la prima volta si è cercato di riunire saperi secolari, provenienti dalle grandi città fino ai borghi e ai paesi più piccoli, allo scopo di farli conoscere a un vasto pubblico, facilitando la comprensione dell’origine di detti, personaggi e riti -scrive il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, nell’introduzione al volumeE’ un modo per conoscerci meglio a vicenda e promuovere la sopravvivenza di tradizioni che vedono nella loro “piemontesità” il loro comune denominatore. Perché la maschera e il Carnevale sono da sempre lo specchio rovesciato della società, il capovolgimento delle convenzioni trionfanti, sia pure per un solo giorno di festa: una valvola di sfogo che aiuta a far venire alla luce le nostre identità più nascoste e profonde“.

Il volume è accompagnato da un ampio repertorio di immagini.
Si tratta dell’avvio di un lavoro di ricerca e riscoperta, con la speranza che possa essere continuato e ampliato, con il contributo di altre Comunità che proseguono con passione il compito di tenere deste le tradizioni del Carnevale quale inestimabile espressione della ricchezza insita nella cultura popolare“.