Domenica in San Pietro sarà proclamata la prima Santa di Carmagnola

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Domenica 15 maggio, Papa Francesco proclamerà dieci nuovi Santi per la Chiesa Cattolica, tra cui madre Rubatto, originaria di Carmagnola: la nuova Santa è stata missionaria in Sud America.

Madre Rubatto santa di Carmagnola
Madre Anna Maria (Francesca) Rubatto, originaria di Carmagnola, domenica 15 maggio sarà proclamata Santa in piazza San Pietro da Papa Francesco (foto scmrubatto.org)

Domenica 15 maggio 2022, in San Pietro, Papa Francesco proclamerà la prima Santa di Carmagnola: si tratta di madre Anna Maria (Francesca) Rubatto, nata in città nel 1844 e consacratasi a Dio come missionaria in America Latina.

E’ la seconda donna subalpina a diventare santa, 71 anni dopo Maria Domenica Mazzarello canonizzata da Pio XII; tanti i fedeli carmagnolesi che si recheranno in Vaticano per l’occasione, compresa una delegazione ufficiale del Comune e della Parrocchia Collegiata.

Madre Rubatto è ufficialmente la “Santa di Carmagnola”

Questa la biografia della Santa di Carmagnola, fornita da Vita Diocesana Pinerolese:
Anna Maria Rubatto -gloria di Carmagnola, apostola dell’assistenza agli ammalati e agli emigrati, impegnata nell’educazione cristiana dei giovani- si muove tra Torinese, Liguria e Sud-America.

Nasce a Carmagnola il 14 febbraio 1844, penultima di otto figli di Giovanni Tommaso e Caterina Pavesio, oriundi di Chieri, gente semplice e buona che dona ai figli la ricchezza della fede. Di Carmagnola sono anche il vescovo agostiniano Giuseppe Bartolomeo Menochio (1741-1823), venerabile dal 1991, e Maria Enrichetta (Caterina) Dominici (1829-1894), beata dal 1978.

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Orfana dei genitori, Anna Maria si stabilisce a Torino. Per vent’anni vive con impegno la donazione al prossimo: volontaria alla Piccola Casa della Divina Provvidenza, serve i malati; aiuta poveri e bambini abbandonati; collabora con Giovanni Bosco, che conosce personalmente; si associa alle Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli; frequenta la parrocchia San Filippo Neri e si fa guidare dal padre Felice Carpignano, uomo di alta levatura.

Trascorre l’estate a Loano (Savona) dove aiuta malati e bambini abbandonati. Unita a un gruppo di donne dedite all’apostolato, sotto la guida del cappuccino Angelico Martini da Sestri Ponente, fonda un istituto religioso: il 23 gennaio 1885 veste l’abito francescano delle Suore terziarie Cappuccine di Loano (poi Cappuccine di Madre Rubatto) per l’assistenza degli ammalati e l’educazione cristiana della gioventù: emette i voti il 17 settembre 1886 divenendo Maria Francesca di Gesù, prima superiora dell’Istituto fino alla morte.

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Preghiera e unione con Dio; fiducia nella Provvidenza e amore per ogni persona povera e bisognosa; confidenza con la Vergine; spirito di povertà, umiltà e nascondimento; vita semplice e serena a imitazione di Francesco d’Assisi. Queste le coordinate della vita e della spiritualità di madre Rubatto.

L’istituto si allarga in Italia, Uruguay e Argentina fra gli emigrati italiani, in Brasile fra gli indios. Varca sette volte l’Atlantico per erigere case in America Latina. Accompagna un gruppo di suore ad Alto Alegre nel Maranhão (Brasile) dove il 13 marzo 1901 muoiono martiri. Gli indios massacrano alcuni cappuccini, sei suore e 200 indigeni cristiani.

Un dolore lancinante: «Dopo le notizie della dolorosa catastrofe, la mia povera testa non riposa più. Quando la mente si ferma a pensare che sorte avranno subìto, se i loro corpi siano stati o no rispettati, la testa mi si perde. Cari martiri, voi siete in Cielo, più non vi curate di queste cose, pregherete per noi, ma lasciate che piangiamo la vostra memoria. Sia fatta la volontà di Dio».

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Nel suo testamento spirituale indica: «Osservanza della regola; carità vicendevole, fare ogni cosa a maggior gloria di Dio. Queste cose regnino nella nostra comunità perché sia benedetta da Dio e protetta da San Francesco».

Una spiritualità semplice e lineare, solida e pacata, come la gente piemontese: «Cercare sempre la volontà del Signore». A Montevideo si ammala di cancro ed è esempio di forza e rassegnazione. Muore il 6 agosto 1904: la sua salma riposa in mezzo ai suoi poveri.

Alla sua beatificazione in piazza San Pietro (10 ottobre 1993) Giovanni Paolo II disse: “Oggi, la Chiesa gioisce per te, suor Maria Francesca di Gesù, fondatrice delle Suore Terziarie Cappuccine di Loano, che hai fatto della tua esistenza un continuo servizio agli ultimi, testimoniando lo speciale amore che Dio ha per i piccoli. Seguendo le orme di Francesco hai imparato non solo a servire i poveri, ma a farti povera e hai indicato alle tue figlie spirituali questa speciale via di evangelizzazione”.

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