Opere inedite di Piero Solavaggione esposte nella chiesa della Misericordia

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La mostra “Un tesoro nascosto – Piero Solavaggione nelle case dei carmagnolesi” inaugura oggi e sarà visitabile fino al 10 settembre nella chiesa di piazza Garavella, a Carmagnola.

piero solavaggione
Un’opera dell’artista Piero Solavaggione, indiscusso maestro carmagnolese del Novecento: diversi suoi dipinti inediti sono esposti, fino al 10 settembre, nella chiesa della Misericordia in piazza Garavella

Dal 2 al 10 settembre, in concomitanza con la Fiera nazionale del Peperone 2023, la chiesa della Misericordia, in piazza Garavella a Carmagnola, ospita una mostra dedicata al più celebre dei pittori carmagnolesi, Piero Solavaggione, esponendo numerose opere inedite.

Il titolo “Un tesoro nascosto – Piero Solavaggione nelle case dei carmagnolesi” fa infatti riferimento alla disponibilità di numerosi concittadini che hanno messo a disposizione degli organizzatori quadri che finora non erano mai stati esposti pubblicamente.

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«Nel corso degli anni, dalla sua scomparsa nel 1979, le Amministrazioni comunali che si sono succedute lo hanno ricordato più volte con delle rassegne in sedi istituzionali: noi, questa volta, abbiamo voluto che fosse lui il protagonista e che il pubblico potesse ammirare esclusivamente opere inedite -commenta Michele Becchio, consigliere anziano della Confraternita della Misericordia, che allestisce la mostra- Non c’è rivo o cascinale di Carmagnola che Piero Solavaggione non abbia dipinto, così come anche artistiche immagini del centro storio. Le sue opere ci hanno lasciato la memoria visiva di una città che stava cominciando a perdere le sue secolari caratteristiche di centro di commercio e contadino. Con questa mostra vogliamo ricordare “un uomo rimasto sempre libero”, come scrisse di lui Renzo Agasso dopo l’improvvisa scomparsa».

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Nato nel 1899, Piero Solavaggione scelse l’inconsueta (per i tempi) strada di iscriversi all’Accademia di Belle Arti e fu allievo di Cesare Milone e Giacomo Grosso. Ma chi lo conosceva bene -al di là degli indubbi meriti artistici- lo apprezzava anche per la sua coerenza e per la rettitudine morale.

Rifiutò di iscriversi al Partito Fascista, rinunciando ad un posto di lavoro sicuro. Nonostante la scelta di non aderire al Fascio, per il suo indubbio talento pittorico, il mondo accademico non poté non invitarlo alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma.

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