Dibattito in Consiglio comunale a Carmagnola sul progetto della futura dorsale nord-sud, con il capogruppo Paolo Sibona (PD) dubbioso sui flussi di traffico che potranno ricadere sul sottopasso di via Rubatto e su Salsasio.

Il PD e Carmagnola Civica hanno espresso alcuni dubbi in merito al progetto della cosiddetta “dorsale nord-sud” nell’ex area Teksid Ghisa, la cui prossima realizzazione è stata annunciata nei giorni scorsi da “Il Carmagnolese”.
«Si è già pensato a come regolare il traffico nel sottopasso di via Rubatto, in particolare per quanto riguarda i mezzi pesanti? -hanno chiesto dal centrosinistra con un’interpellanza alla Giunta discussa nell’ultima seduta del Consiglio comunale– Si è tenuto conto dell’impatto che il traffico potrà avere su borgo Salsasio?».
Una prima risposta alle domande è giunta dall’assessore all’urbanistica, Massimiliano Pampaloni: «Stando alle analisi fatte dai tecnici, l’impatto complessivo del traffico resterà invariato, in quanto l’apertura dell’ultimo tratto della dorsale corrisponderà alla chiusura della viabilità oggi utilizzata per arrivare da via Poirino al sottopasso. A maggior ragione non vedo perché dovrebbe aumentare il passaggio di mezzi a Salsasio».
Di parere contrario Paolo Sibona, neo-capogruppo del PD: «Con quest’opera, prevedibilmente, ci sarà uno spostamento del traffico di attraversamento della nostra città dall’attuale asse via Torino alla nuova dorsale, che sarà più celere, senza semafori e diretta».
Sebbene questo potrà rappresentare un vantaggio per i residenti di zona Lame, l’esponente del Partito Democratico teme che il sottopasso potrebbe invece diventare un “collo di bottiglia”, soprattutto qualora la nuova viabilità dovesse diventare appetibile per i mezzi pesanti.
«Già oggi se si incrociano un camion e un mezzo agricolo, uno dei due deve fare retromarcia -ha fatto notare Sibona- Se la dorsale offrirà un’alternativa conveniente a tutto il traffico dall’autostrada e Poirino verso Torino, e viceversa, si potrà venire a creare una situazione che potenzialmente potrà diventare molto critica. Non aspettiamo di trovarci con il problema!»
Pampaloni ha quindi ripreso la parola per garantire che «qualora lo scenario ipotizzato da Sibona si dovesse avverare, interverremo in modo opportuno». E ha aggiunto: «Perché andare però a spendere soldi ora, in modo preventivo, basandoci sulle supposizioni?».
Tutti hanno comunque escluso un possibile allargamento del sottopasso, intervento che costerebbe svariati milioni di euro e sarebbe di difficile realizzazione tecnica; la soluzione, nel caso, potrebbe arrivare dall’installazione di semafori, per creare un senso unico alternato di marcia dei veicoli.
Nel dibattito è anche intervenuta il sindaco Ivana Gaveglio, ricordando che la spesa per la dorsale sarà “totalmente a carico di operatori privati“, in quanto realizzata da chi si andrà a insediare nella futura area industriale (Molino Chiavazza in primis).
«Da un lato sarei felice di smentire i tecnici nel dire che il traffico complessivo resterà invariato, in quanto credo che quest’opera farà arrivare nuovi insediamenti produttivi, nuovo lavoro e sviluppo per una zona oggi in abbandono», ha concluso.