Il Dna dei cani fa ancora discutere il Consiglio comunale di Carmagnola

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In Consiglio comunale è stata discussa una nuova interpellanza del centro-sinistra sul tema del Dna dei cani a Carmagnola, con l’assessore Pampaloni che ha fornito alcuni dati aggiornati su multe e numero di animali mappati: «le feci abbandonate sono calate del 70%».

dna dei cani
Il progetto di mappatura del Dna dei cani a Carmagnola è nato per contrastare il fenomeno delle feci non raccolte dai proprietari [immagine di repertorio – foto dinaforniture.it]
I consiglieri di centro-sinistra (PD e Carmagnola Civica) hanno nuovamente portato in Consiglio comunale, con un’interpellanza, la questione della mappatura del Dna dei cani, chiedendo aggiornamenti all’Amministrazione in merito a multe e numero di animali finora censiti.

«Oltre a voler conoscere i dati aggiornati sulle sanzioni finora irrogate, chiediamo chi siano i soggetti autorizzati alla raccolta delle feci abbandonate per consentirne l’esame, e come viene eventualmente retribuito il servizio -sono i punti su cui i consiglieri di minoranza hanno fatto richiesta di chiarimenti- Inoltre, qual è il numero di cani identificati in rapporto alle deiezioni raccolte e analizzate? Quanti esemplari risultano attualmente registrati all’anagrafe canina, e per quanti di questi i proprietari hanno già provveduto alla mappatura del DNA?».

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Le risposte sono state fornite dall’assessore all’igiene urbana, Massimiliano Pampaloni, ideatore dell’iniziativa. «Finora le multe sono state 16, a fronte di 49 prelievi, consentendoci di individuare un trasgressore su tre -ha esordito- Va però sottolineato che l’importante, al momento, non è il numero in sè ma aver dimostrato che il meccanismo funziona e si riesce a sanzionare chi non raccoglie le feci del proprio cane».

Pampaloni ha quindi evidenziato che lo scopo di tutta l’iniziativa non è tanto arrivare alla sanzione, ma la funzione di deterrente. «E, infatti, le deiezioni abbandonate sono crollate di circa il 70%», ha sottolineato.

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L’assessore ha quindi fornito i numeri relativi ai cani carmagnolesi registrati all’anagrafe canina, circa 5.400 («ma è un numero non perfettamente indicativo», ha specificato) di cui ancora circa 1.300 animali mancano all’appello, non avendo i loro proprietari provveduto a far eseguire il prelievo del campione di saliva.

«Anziché multarli subito, come il regolamento comunale ci avrebbe comunque permesso, li stiamo contattando uno a uno, con un volontario, per capire le ragioni del mancato tampone, perché anche in questo caso l’obiettivo non è fare cassa», ha ribadito Pampaloni.

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Per quanto riguarda i soggetti autorizzati a raccogliere e far analizzare le feci abbandonate «possono farlo tutte le persone che abbiano l’apposito decreto del prefetto (ad esempio GIAV, GEV, Giacche Verdi, ecc) oltre a Polizia locale e carabinieri».

«In ogni caso nessuno viene pagato per svolgere questo servizio, che rientra tra i compiti di tutela dell’igiene urbana che le figure citate devono svolgere -ha concluso Pampaloni- Diciamo che per ora “abbiamo targato i cani” e iniziato a multare chi non raccoglie, cosa che non avveniva da anni. Non dico che non vedremo mai più una deiezione ma la situazione è già decisamente migliorata».

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