Inaugura oggi “Centro 1861”, nuovo concept per un locale storico

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Alle ore 18 apre il nuovo caffè e vineria “Centro 1861”, sotto i portici della Casa delle Meridiane in piazza Sant’Agostino, a Carmagnola. Dalla documentazione conservata nell’archivio comunale risultano 158 anni di attività come caffetteria.

 

Centro 1861 Carmagnola

Inaugura oggi, martedì 21 maggio 2019 alle ore 18, il nuovo caffè e vineria “Centro 1861”, in via Valobra 108 (portici di piazza Sant’Agostino), sul lato di fronte alla chiesa.

Vi aspettiamo per riscoprire assieme una location che da 158 anni anima la nostra cittàl’invito dei nuovi gestoriUn nuovo concept per un pezzo della Storia di Carmagnola“.

Il locale è infatti ospitato in una storica caffetteria di Carmagnola, risalente all’anno 1861, come testimoniato da una ricerca effettuata nell’archivio comunale: “Le fonti documentarie che attestano l’attività del Caffè del Centro sono assai antiche: la licenza del pubblico esercizio risulta attiva dal 1861, quando il caffè (conosciuto con l’insegna di Caffè Gramaglia) era gestito dai fratelli Sebastiano e Giuseppe Gramaglia, che lo condussero fino al 1883, quando Giuseppe cedette la licenza ad Annibale Osella e l’insegna venne cambiata in Caffè Osella“.

Nel 1911 subentra Fiorenzo Chionetti, che l’anno dopo cede la licenza a Giuseppe Cappa, senza però che cambi il nome (almeno fino al 1915, stando alle fonti d’archivio). Una fotografia, datata 1926 e pubblicata sul volume “La casa delle meridiane di Carmagnola”, edito dal Centro Studi Carmagnolesi nel 2005, mostra quindi l’intitolazione di “Caffè Chionetti”. Dal 1927 al 1934 la licenza passa a Bernardino Goffi, con il nome di Caffè Sant’Agostino. Fino al 1951, poi, la documentazione d’archivio attesa la proprietà di Maria Teresa Chionetti.
Dai registri si evince che nel 1951 la licenza passò a Telesforo Broccheri, che condusse l’esercizio fino al 1973, quando lo cedette a Sergio Bernardi. Nel 1975 Bernardi cessò e la licenza passò a Vladimiro Caleo: l’insegna era quella di Caffè del Centro“, conclude la ricerca archivistica.

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