Oltre al più noto incendio del 1944 ad opera dei nazi-fascisti, il Borgo di Salsasio a Carmagnola venne dato alle fiamme anche nel 1799: mercoledì sera una cerimonia per commemorare i 225 anni da quell’evento.
Si terrà mercoledì 29 maggio 2024 alle ore 21 -nella casa della famiglia Zerbetto-Mana in via Torino 120- la commemorazione dell’incendio di Salsasio del 1799, quando il Borgo carmagnolese venne dato alle fiamme dai Francesi per sconfiggere un manipolo di insorti locali.
L’evento è stato organizzato nel 225° anniversario dei fatti, in quello che fu il convento del Borgo: il programma prevede, alle 21, la recita del rosario, seguita dalla lettura della storia e dei nomi delle vittime del tragico evento, per concludersi con la posa di una corona d’alloro alla lapide commemorativa posta sul muro esterno della casa.
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Le vicende -seppur meno note rispetto al successivo incendio del 1944 ad opera dei nazi-fascisti– erano state ricostruite dal geometra Francesco Carena, Delfino d’Oro di Carmagnola nel 2016 e storico del borgo, mancato alcuni anni fa.
«Il dominio francese aveva gettato la popolazione nell’estrema povertà e i contadini locali, sobillati da nobili e preti (tra cui il canonico Gaetano Filipponi) cercavano di ribellarsi, stanchi delle vessazioni -è la ricostruzione da lui effettuata- Nel locale convento si trovavano circa seimila uomini, armati di 500 fucili oltre a falci, tridenti e roncole».
Dopo uno scontro in campo aperto, in cui artiglieria e cavalleria francese ebbero la meglio, i rivoltosi si trincerarono nel borgo, resistendo per qualche ora.
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Quindi i francesi riuscirono a entrare, a cannonate, saccheggiando e incendiando abitazioni e granai. Anche il convento venne bruciato: rimase indenne solo la statua della Madonna Annunziata.
«Alla fine si contarono 135 case arse e distrutte -conclude Carena- Molti furono i morti, solo in parte identificati, che rimasero per molti giorni insepolti, abbandonati nelle campagne, perché nessuno fece ritorno nel borgo fino alla partenza dei francesi».