Carlo Greppi all’Aperilibro Ragazzi con “Un uomo di poche parole”

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Il 31 maggio lo scrittore e storico Carlo Greppi presenta a Carmagnola il suo libro “Un uomo di poche parole”, ospite dell’ultimo Aperilibro Ragazzi prima della pausa estiva.

Carlo greppi Aperilibro
Carlo Greppi ospite dellìAperilibro Ragazzi

Venerdì 31 maggio 2024 l’Aperilibro Ragazzi, a cura del Gruppo di Lettura Carmagnola, chiude la stagione con un ospite d’eccezione: lo storico e scrittore Carlo Greppi, che sarà presente a Casa Cavassa (via Valobra 143) per presentare il libro “Un uomo di poche parole”.

Per partecipare alla serata non è necessario prenotare. L’accesso è consentito sino ad esaurimento posti. Per qualsiasi informazione, chiamare il numero 392-5938504.

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Carlo Greppi, storico e scrittore

Greppi, classe 1982, collaboratore di Rai Storia, è organizzatore dei “Viaggi della Memoria” con l’Associazione Deina nonché membro del Comitato scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, che coordina la rete degli Istituti per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea in Italia.

Il suo libro “L’ultimo treno. Racconti del viaggio verso il lager” (2012) ha vinto il premio Ettore Gallo, destinato agli storici esordienti. Per Laterza ha pubblicato “25 aprile 1945” (2018). Per Feltrinelli, l’ebook “La nostra Shoah. Italiani, sterminio, memoria” (2015), il saggio “Uomini in grigio. Storie di gente comune nell’Italia della guerra civile” (2016) e i romanzi per ragazzi “Non restare indietro” (2016, premio Adei-Wizo 2017, sezione ragazzi) e “Bruciare la frontiera” (2018).

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La sinossi di “Un uomo di poche parole”

Nel suo “Se questo è un uomo” Primo Levi ha scritto: “credo che proprio a Lorenzo debbo di essere vivo oggi”. Ma chi era Lorenzo? Lorenzo Perrone, questo il suo nome, era un muratore piemontese che viveva fuori dal reticolato di Auschwitz III-Monowitz.

Un uomo povero, burrascoso e quasi analfabeta che tutti i giorni, per sei mesi, portò a Levi una gavetta di zuppa che lo aiutò a compensare la malnutrizione del lager. E non si limitò ad assisterlo nei suoi bisogni più concreti: andò ben oltre, rischiando la vita anche per permettergli di comunicare con la famiglia.

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Si occupò del suo giovane amico come solo un padre avrebbe potuto fare. La loro fu un’amicizia straordinaria che, nata all’inferno, sopravvisse alla guerra e proseguì in Italia fino alla morte struggente di Lorenzo nel 1952, piegato dall’alcol e dalla tubercolosi.

Primo non lo dimenticò mai: parlò spesso di lui e chiamò i suoi figli Lisa Lorenza e Renzo, in onore del suo amico.

Questo libro è la biografia di una ‘pietra di scarto’ della storia, di una di quelle persone che vivono senza lasciare, apparentemente, traccia e ricordo di sé. Ma che, a ben guardare, sono la vera ‘testata d’angolo’ dell’umanità.

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