Lo straordinario mondo dei videogiochi: che cosa ci attira veramente?

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Le strategie utilizzate per vendere sempre più prodotti videoludici: ecco alcuni esempi legati al mondo dei videogiochi

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Videogiochi: cosa ci attira veramente nell’esperienza videoludica?

Oggi sempre più persone, di tutte le età e di tutti i generi, si avvicinano al mondo dei videogiochi e ne rimangono affascinate: ma cosa c’è davvero di così affascinante in questo settore?

Innanzitutto, con l’avvento del digitale, oggi tutti i giochi sono disponibili in versione online e non più solo con la confezione fisica: grazie a questa possibilità, le persone riescono a provare questi prodotti in tranquillità a casa propria, senza dover uscire e andare al negozio in un orario prestabilito.

Inoltre ora sono sempre più messi in commercio dalle aziende di questo settore, i giochi online in versione gratuita e non più con una somma iniziale di acquisto. Questo sicuramente attira molto di più il pubblico perché pensando di non pagare e di avere un divertimento assicurato, sono più propensi ad “acquistare” il prodotto.

In realtà durante l’esperienza di gioco online gratuita, sono presenti dei pagamenti all’interno del gioco, spesso sotto forma di microtransazioni. Queste microtransazioni vengono percepite come meno rilevanti; ma se venissero presentate all’utente tutte insieme si concretizzerebbero in una somma ingente ben superiore al prezzo di acquisto di un normale videogame.

Un altro aspetto interessante relativo alla strategia per attirare sempre più pubblico, è che i giochi di oggi, nelle loro fasi iniziali, sono diventati molto più facili rispetto a qualche anno fa. Il motivo potrebbe essere dovuto ad un processo che in termini psicologici viene detto errorless learning, ossia apprendimento senza errori: il giocatore si è appena avvicinato ad un gioco che non ha acquistato, la sua motivazione intrinseca a giocarlo è bassa, quindi è probabile che alla prima frustrazione lo possa abbandonare; i giochi tendono quindi ad essere sempre più guidati soprattutto nelle prime fasi, proponendo una serie di obiettivi ravvicinati facilitati, in modo tale da favorire una sensazione di autoefficacia.

Questo porta a creare una routine e una sensazione di engagement nel giocatore: ossia un senso di produttività, di fare qualcosa di piacevole che contrasti le sensazioni emotivamente spiacevoli che potrebbe aver portato a giocare. Uno studente che fallisce un esame potrebbe pensare che abbia sprecato tutto il tempo che ha impiegato a studiare, non ha quindi una ricompensa immediata e tangibile per la fatica che ha fatto e questo può essere frustrante e porta spesso alla demotivazione dallo studio. Il gioco invece, garantendo lo stato di engagement sopra descritto, potrebbe rappresentare un tentativo di sfuggire dalla monotonia o dal provare emozioni negative .

Le teorie e le strategie utilizzate nella realizzazione di questi videogiochi sono ancora molte, ma quelle elencate sopra sono le più importanti ed affascinanti: i videogiochi ormai fanno parte delle nostre vite ed è difficile non “sbatterci contro” durante la propria vita. Bisogna però stare attenti a non cadere nella dipendenza videoludica che purtroppo sta prendendo sempre più piede in quest’epoca.