Pubblicato il Report “Ecosistema Scuola” di Legambiente

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È stato pubblicato il Report “Ecosistema Scuola” di Legambiente: le scuole del Piemonte si confermano sopra la media nazionale.

Pubblicato il 23esimo report nazionale “Ecosistema Scuola” di Legambiente sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici

Dai dati del 23esimo Report “Ecosistema Scuola” di Legambiente, relativi al 2022, è stato evidenziato che in Italia le scuole continuano ad essere in ritardo sulla riqualificazione edilizia e sul miglioramento dei servizi scolastici.

Il report, nello specifico, restituisce la fotografia sullo stato di salute di 6.343 edifici scolastici di competenza di 93 comuni capoluogo di provincia, ossia dell’85% dei comuni capoluogo esistenti in Italia, frequentati da oltre 1,2 milioni di studenti.

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Dai dati emerge, anzitutto, un netto divario tra le diverse aree del Paese, e in maniera evidente tra nord e sud: gli edifici scolastici del Sud, insieme a quelli delle Isole e del Centro, hanno mediamente necessità di interventi urgenti per una scuola su due, a fronte delle scuole del Nord che ne necessitano solo nel 21,2% dei casi.

A fronte di tali problematiche, se le risorse stanziate con il PNRR dovrebbero rappresentare in generale un’importante opportunità per rinnovare in tutta la Penisola la qualità degli edifici e dei servizi scolastici, ad oggi fatica la messa a terra degli stanziamenti previsti, con più del 40% degli interventi bloccati nella fase iniziale di progetto.

Di fronte alla fotografia che emerge dai dati analizzati, Legambiente indirizza al Governo Meloni e al Ministro dell’Istruzione le sue proposte, chiedendo, in primis, di dare priorità nell’indirizzo dei fondi, compreso il PNRR, alla messa in sicurezza e adeguamento sismico delle scuole in area sismica 1 e 2 e all’efficientamento energetico degli edifici, raggiungendo una diminuzione dei consumi almeno del 50%. Viene inoltre spinta la proposta di istituire una struttura di governance per la facilitazione all’accesso e alla gestione dei fondi per l’edilizia scolastica da parte degli Enti Locali e di rendere di facile consultazione i dati dell’anagrafe scolastica e dello stato di avanzamento dei fondi e interventi per l’edilizia scolastica.

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Nonostante i preoccupanti dati emersi dal report, stanno iniziando a nascere nella Penisola alcuni modelli di scuole più innovative, sicure e inclusive. Le scuole di di Trento e Bolzano, ad esempio, si trovano in prima linea sul servizio mense scolastiche a km zero. Sul fronte mobilità collettiva invece si distinguono Prato, Torino e Lecce per attività di scuolabus e pedibus.

Focalizzandoci sulla regione Piemonte, sul territorio sono stati indagati 481 edifici scolastici, corrispondenti ad una popolazione pari a 99.863 studenti. Nessun istituto è collocato in zona sismica 1 e 2, tuttavia l’85% è sprovvisto della verifica di vulnerabilità sismica, contro il 65,2% nazionale, obbligatoria per tutti gli edifici scolastici indipendentemente dalla zona sismica nella quale sono situati.

Inoltre, solamente lo 0,7% degli edifici scolastici è costruito sulla base di criteri di bioedilizia, mentre solo il 12,3% utilizza fonti di energia rinnovabile ed il 10,4% è dotato di certificazione energetica, di cui il 10% in classe A.

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Per quanto riguarda le certificazioni, fatta eccezione per la prevenzione incendi, 49,7%, gli istituti piemontesi mostrano un trend migliore di quello nazionale circa il superamento delle barriere architettoniche, realizzato al 98,5%, il collaudo statico, 57%, e certificato di agibilità, 74,2%.

Il mondo scolastico piemontese e valdostano si conferma anche quest’anno sopra la media nazionale per molti parametri legati ai servizi e all’edilizia scolastica – dichiara Federica Sisti, membro della commissione di Legambiente Scuola e Formazione per Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Gli istituti hanno investito molto sulla scelta di prodotti di qualità e la riduzione degli sprechi alimentari nelle mense, sulla raccolta differenziata. Tuttavia, se vogliamo raggiungere una transizione ecologica che sia giusta ed equa dobbiamo richiedere alle istituzioni maggiori investimenti per colmare il divario tra lo stato di salute delle scuole del Centro Sud e del Nord Italia.”

In Piemonte risultano però ancora troppe le scuole che necessitano di interventi di manutenzione straordinaria, sulla linea del trend nazionale, nonostante negli ultimi 5 anni il 46,5% degli edifici sia stato sottoposto a tali interventi. Per la manutenzione ordinaria nell’ultimo quinquennio sono stati stanziati 9.879 euro in media per ogni singolo edificio, quasi interamente spesi. Sono stati inoltre stanziati fondi regionali per l’edilizia scolastica pari a 702.937 euro, in media per edificio, ma, sul totale degli edifici scolastici indagati, solamente 1 ne ha beneficiato.

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I dati diventano sempre più positivi per quanto riguarda i servizi e le buone pratiche adottate dalle scuole. È alta la presenza di impianti sportivi agibili, 95,7%, e classi a tempo pieno, 56,2%. Buoni i risultati anche per i Comuni che finanziano progetti educativi, 66,7%, e le iniziative per gli under 14, 57,1%, tuttavia solo una piccola percentuale dei servizi finanziati viene effettivamente realizzata all’interno degli istituti, l’11,3% per servizi under 14.

Rimane da da migliorare la sicurezza stradale ed i servizi di mobilità casa-scuola sostenibili: solo lo 0,4% degli edifici piemontesi offre servizi di pedibus o percorsi sicuri casa-scuola, il 12,2% presenta piste ciclabili limitrofe all’edificio, il 2,6% è posto all’interno di isole pedonali, il 5% in zona ZTL e il 6,7% in zona 30.

Quasi la totalità degli istituti piemontesi possiede la mensa, il 97,3% contro il 76,2% nazionale, caratterizzata da un’elevata attenzione alla qualità dei prodotti serviti. La quasi totalità delle mense indagate serve prodotti biologici, a km 0, prevede menù alternativi per motivazioni culturali e religiosi e serve pasti con prodotti DOP, IGP ecc. Il 75% degli istituti prevede il recupero degli alimenti non somministrati a favore di organizzazioni no profit. Al di sopra della media nazionale il trend legato alla raccolta differenziata.

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