Santena, deposito di scorie nucleari: maggioranza e minoranza unite a tutela del territorio

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L’Amministrazione di Santena si schiera coesa contro il deposito di scorie nucleari a Carmagnola. Il sindaco Baldi: “A rischio il comparto agroalimentare del nostro territorio”.

Santena scorie nucleari
L’intera Amministrazione di Santena, al di là dello schieramento politico, si dichiara contraria al deposito nazionale delle scorie nucleari

Anche l’intera Amministrazione comunale di Santena si schiera contro la decisione di Sogin di individuare un’area del territorio di Carmagnola tra i siti proposti per il deposito nazionale delle scorie nucleari.

La possibile scelta di questo sito mette a rischio il comparto agroalimentare del nostro territorio, influenzando anche negativamente lo sviluppo del costituendo Distretto del Cibo di cui Santena è capofila –va al punto il sindaco Ugo BaldiIl danno oltre che effettivo alle colture e agli allevamenti, sarebbe soprattutto di immagine a un territorio rinomato per la coltivazione dei peperoni, ma anche dell’asparago”.

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La causa è stata sposata da tutta l’Amministrazione santenese, al di là di qualsiasi schieramento politico: “È un territorio con falde acquifere poco profonde facilmente contaminabili con gli scarti nucleari che anche solo accidentalmente potrebbero essere dispersi nell’ambiente –spiega Domenico D’Angelo consigliere di minoranza del Movimento 5 Stelle– È una questione di salute pubblica che non può essere trattata con superficialità”.

Intanto, su proposta di alcuni consiglieri regionali, è stato aperto un tavolo in Regione sul Deposito Nazionale per dare risalto al tema, nello spirito della massima diffusione del dibattito pubblico. Il primo incontro si è tenuto in data 20 gennaio e presumibilmente il secondo si terrà il 4 febbraio.

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È essenziale che vengano fatte ulteriori analisi del sito perché riteniamo, noi come molti parlamentari che ci stanno supportando, che nella scelta non siano stati fatti tutti i necessari approfondimenti –conclude il sindaco Baldi- Ad oggi la decisione non è confermata, quindi mi auguro che nessuno abbassi la guardia e si arrivi a soluzioni di sicurezza consapevoli. La creazione di un deposito nazionale di scorie nucleari è imprescindibile, ma la scelta finale deve rispettare condizioni tecniche, ma anche economiche e sociali della comunità che dovrà ospitarlo”. 

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