Scuole e Covid-19 in Piemonte e nel Torinese: i dati

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Nelle scuole del Piemonte sono stati diversi i contagi da Covid-19 avvenuti prima del lockdown: per questo motivo, ci si interroga su come sarà la situazione in vista di un possibile rientro degli studenti.

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Scuola e contagi da Covid-19 in Piemonte e nel Torinese: ecco la situazione attuale, stando ai dati forniti dalla Regione [immagine di repertorio]
Nelle scuole del Piemonte sono stati diversi i contagi da Covid-19 avvenuti prima del lockdown: per questo motivo, viene naturale chiedersi come sarà la situazione in vista di un possibile rientro degli studenti nelle settimane a venire.

Stando ai dati ufficiali della Regione, resi noti dall’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il legame tra scuole e contagi appare infatti evidente, con diversi casi di positività al Coronavirus registrati tra gli studenti e tra il personale scolastico.

Dei 27 mila studenti piemontesi che si sono sottoposti al tampone, 5.625 sono risultati positivi al Covid-19: di questi, il 55%, ossia 3.119 casi, nel Torinese, area in cui sono stati effettuati oltre la metà dei test.

Relativamente al personale scolastico, dai 10.370 tamponi effettuati è risultato che i positivi sono 3.364, di cui 1.472 nella Città Metropolitana di Torino.

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Barbara Azzarà, consigliera metropolitana delegata all’Istruzione, commenta questi numeri affermando che “le percentuali di contagiati che emergono sia tra i ragazzi che tra gli addetti ai lavori del mondo della scuola sono preoccupanti.

E aggiunge: “io stessa sono un’insegnante e conosco bene le difficoltà e le ansie che migliaia di famiglie in Piemonte stanno affrontando ogni giorno, spesso nella totale mancanza di informazioni per giorni e giorni sull’esito dei tamponi“.

Numerose sono state le richieste di far rientrare gli studenti a scuola, soprattutto da chi è sprovvisto dei mezzi necessari per poter accedere alle lezioni online: a questo proposito, viene naturale chiedersi quali possano essere le conseguenze su breve, medio e lungo termine di un ritorno sui banchi.

Su un possibile rientro, la consigliera metropolitana si dichiara fortemente contraria, affermando che la salute è un bene primario imprescindibile, e si chiede: “siamo davvero in grado di gestire l’alto rischio che la didattica in presenza per tutti comporterebbe, in una fase così delicata, per i contagi e le ospedalizzazioni sul nostro territorio?”.

Per quanto riguarda la didattica a distanza, Barbara Azzarà dichiara: “la didattica in presenza è insostituibile, lo sappiamo tutti, ma questa è una situazione straordinaria e come tale va considerataCi sono moltissimi esempi di ottimo funzionamento della didattica a distanza e di impegno da parte nei ragazzi: questo periodo può essere anche l’occasione per colmare il gap che ha il nostro Paese, come più volte evidenziato da diversi studi, sull’uso delle nuove tecnologie“.

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