Tari non pagata, il Comune di Carmagnola recupera 750.000 euro

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Ammonta a quasi 750 mila euro quanto incassato dall’Amministrazione comunale di Carmagnola con il recupero dei crediti insoluti sulla Tari 2014-2015.

Assessore Massimiliano Pampaloni

«Questo rappresenta un beneficio in termini di accantonamento al fondo crediti di difficile esazione, che consente di bloccare l’aumento delle bollette per il 2017, che altrimenti sarebbe stato inevitabile -esulta l’assessore all’igiene urbana, Massimiliano Pampaloni- In prospettiva, per il prossimo anno, puntiamo a distribuire il beneficio sulle singole bollette, con la loro diminuzione. Ma fin da oggi possiamo lavorare per un sensibile miglioramento del servizio di pulizia e raccolta dei rifiuti, a costi inferiori per i carmagnolesi».
Oltre alla cifra incassata, sono stati riconosciuti sgravi per quasi 80 mila euro, dovuti a errori di emissione, incassi non rilevati, posizioni da cancellare o riconteggi parziali. A oggi, dopo questa fase di sollecito extra-giudiziale, il credito residuo verso utenti 2014 e 2015 è ancora di oltre un milione di euro. «A questa cifra si deve aggiungere il mondo dei soggetti, come bar e ristoranti, che avendo perso il ricorso al Tar hanno aderito a piani di rientro gestiti autonomamente dall’Ente -aggiunge Pampaloni- Dall’ultima fase di recupero crediti coattivo ci aspettiamo che arrivi un ulteriore gettito di circa il 10-12 per cento, facendo una stima prudenziale, pari quindi a ulteriori 125 mila euro». I restanti 900 mila euro circa, per i due anni presi in considerazione, andrebbero invece a finire tra i i crediti residui di effettiva difficile, quasi impossibile, esazione.
«In ogni caso, così facendo, portiamo la percentuale degli insoluti a meno del 10%, rendendo la situazione molto meno drammatica di come l’abbiamo trovata, cioè superiore al 25% nell’ultimo anno e con una media del 20% nel quinquennio -conclude l’assessore- Significa che quasi un quarto dei carmagnolesi non pagava la bolletta dei rifiuti: il nostro Comune ha rischiato di morire di Tari. Ora invece ci stiamo avvicinando a quel fisiologico 5% di insoluti che si registra abitualmente in Consorzi simili al nostro: tale percentuale deve diventare il nostro obiettivo già dal prossimo anno».