Startup, business e società: tutti operano nel digitale

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Startup, business e società: tutti operano nel digitale

Circa il 75% degli italiani usa Internet e nel nostro paese esistono più smartphone (80 milioni) che cittadini (60 milioni). Ormai ci troviamo nel pieno di una transizione digitale, anche se in ritardo rispetto agli altri paesi dell’Eurozona. Anche le pubbliche amministrazioni e i servizi al cittadino stanno approdando online, come le ASL della regione Piemonte, per esempio.

Molte società e nuovi business stanno puntando fortemente sul digitale, creando siti vetrina per rappresentare il proprio brand e sviluppando piattaforme per il web o app per gli smartphone con l’obiettivo di raggiungere sempre più potenziali clienti, anche al di fuori dei confini italiani. Non solo, perché ormai pure la maggior parte delle startup italiane opera esclusivamente nel digitale.

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[Foto: Unsplash]

I vantaggi di Internet si applicano a ogni settore

Se per le circa 13.000 startup italiane è normale lanciare progetti fondati sull’utilizzo di Internet, molti business e società sono solo alle prime armi quando si parla di digitalizzare le proprie imprese. Fortunatamente però, in un modo o nell’altro, la stragrande maggioranza degli imprenditori italiani ha capito che appoggiarsi ad Internet può fare la differenza per il proprio business, indipendentemente dal settore dove operano.

Il settore della ristorazione ha beneficiato enormemente dalla presenza delle app di consegna a domicilio (JustEat, Glovo, Deliveroo), così come dai siti dedicati per le recensioni e le prenotazioni nei locali. I negozi al dettaglio hanno scoperto i vantaggi di piattaforme come eBay e Amazon (ma anche ePrice) per rivendere i propri prodotti in tutto il mondo, aumentando così a dismisura la platea di clienti.

Business come i casinò online hanno aperto piattaforme con giochi in 2D e 3D, tra giochi di carte roulette, ma anche particolari eventi in streaming live. Servizi come compagnie aeree e ferroviarie ormai hanno a disposizione piattaforme all’avanguardia per gestire prenotazioni e pagamenti da remoto. Anche i servizi di taxi possono essere prenotati tramite un’app, così come con la stessa semplicità si possono prendere monopattini, bici e auto in car sharing.

Per non parlare poi della possibilità di avere una presenza in rete e sui social media, che al giorno d’oggi è indispensabile per rimanere in contatto con la propria clientela e offrire i propri prodotti e servizi a sempre più persone.[Foto: Unsplash]Il mondo digitale attira maggiori investimenti e professionisti

Internet è alla base dei business model delle più grandi società in circolazione. Apple, Microsoft, Google, Amazon, Tencent, Alibaba: tutte compagnie nella top ten delle compagnie più grandi per capitalizzazione di mercato. Indubbiamente Internet ha creato molti nuovi posti di lavoro, così come ha spostato gli equilibri dei mercati. Al giorno d’oggi ci basta avere il nostro smartphone e una connessione a internet per fare praticamente ogni cosa.

Non sorprende quindi se il settore digitale è quello che riesce ad attirare sempre nuovi capitali. Per esempio, solamente il settore digitale degli USA vale circa 1.6 trilioni di dollari, rappresentando circa il 35% del mercato internazionale (con l’Asia che segue a ruota rappresentando il 32% del mercato). Nuove tecnologie richiedono anni di sviluppo e ricerca, investimenti sostanziosi e anche team numerosi che lavorano costantemente sui progetti.

In Italia siamo solo all’inizio del processo di digitalizzazione, come possono confermare i dati: il nostro mercato digitale vale solamente 72 miliardi di euro. Nonostante ciò, le possibilità di crescita sono presenti, visto che circa il 58% degli investimenti sul digitale provengono proprio da imprese e pubblica amministrazione.

Di certo, dobbiamo investire di più sulla digitalizzazione della forza lavoro e dei cittadini, visto che il tasso di analfabetismo informatico rimane ancora alto in Italia (circa un italiano su tre non usa Internet regolarmente). Si tratta di una sfida importante da superare, visto che la transizione digitale sarà possibile solamente se disponiamo di una forza capace di lavorare nel mondo digitale.