“Carmagnola Bees” al Gerbasso, semi e fiori per gli insetti impollinatori

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Definite le linee guida per aumentare la biodiversità al Bosco del Gerbasso: il progetto “Carmagnola Bees”, in collaborazione con l’Ente Parco, fornirà nuovi semi per gli insetti impollinatori nella foresta condivisa del Po piemontese.

progetto Carmagnola Bees
Il progetto Carmagnola Bees punta a fornire nutrimento di qualità agli insetti impollinatori presenti nel Bosco del Gerbasso

Il Comune di Carmagnola e l’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese hanno messo a punto il progetto “Carmagnola Bees”, per espandere e far prosperare il Bosco del Gerbasso, un intervento in favore del progetto della “Foresta condivisa del Po piemontese” e della biodiversità.

La sperimentazione, in particolare, riguarderà l‘incremento delle specie erbacee, con l’obiettivo di migliorare la qualità ecologica e produttiva delle aree a prato, offrendo nutrimento agli insetti impollinatori -a partire dalle api che abitano le arnie collocate al Gerbasso- e aumentando le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del fieno falciato.

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Le linee guida sono state definite con il contributo del museo civico di Storia Naturale: “Si effettuerà un intervento di semina sulla cotica erbosa già presente, dopo aver prima smosso e poi rullato il terreno, in modo che le nuove piantine possano crescere in mezzo alle altre e vadano a contrastare varietà esotiche che stanno occupando i prati -spiegano dall’Ente Parco- Le indicazioni prevedono anche che per lasciare spazio alle fioriture lo sfalcio sia fatto più tardi del consueto mese di maggio e che macchie irregolari di erbe vengano falciate solo a fine anno affinché le api e gli altri impollinatori non siano mai lasciati senza fiori”.

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L’Ente Parco fornirà il miscuglio di semi denominato proprio “Carmagnola Bees”, un mix scelto ad hoc composto da loietto perenne, festuca rossa e falascona, erba mazzolina, trifogli bianco e violetto, squarroso e incarnato, meliloto, lupinella, veccia e grano saraceno, tutte piante tipiche dei prati tradizionali. Unica eccezione, specie di origine nordamericana assolutamente non invasiva, la facelia a foglie di tanaceto, di cui le api sono estremamente ghiotte.

Graminacee come le festuche, il loietto e l’erba marzolina sono particolarmente utili da un punto di vista foraggero; mentre le varie specie di trifogli sono state inserite anche per i loro fiori, meliloto e veccia sono la migliore scelta per quanto riguarda la fioritura“, sottolineano gli esperti.

Arrivano le api al Bosco del Gerbasso di Carmagnola

La trasemina interesserà una superficie di quasi sei ettari, circa 15 giornate piemontesi, e sarà messa in opera dall’agricoltore che gestisce i terreni in convenzione con il Comune di Carmagnola con 370 chilogrammi di semente, una dose variabile a seconda delle condizioni dei prati delle radure, calcolato tra 20-25 kg per giornata piemontese. “Carmagnola Bees” è fornito dalla ditta Bottos srl di San Vito al Tagliamento, con sede anche a Piobesi Torinese.

Le nuove erbe in primavera creeranno un ricco tappeto fiorito -concludono dal Parco del Po- Un esempio gestionale che potrà essere replicato anche sui terreni acquisiti di recente dal Comune di Carmagnola e che renderanno il bosco ancora più grande“.

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