Caro-energia e inflazione preoccupano commercianti e artigiani di Carmagnola

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Inchiesta de “Il Carmagnolese” tra le attività produttive di Carmagnola in merito al caro-energia e all’inflazione, con lo spettro dei rincari al prezzo del gas in vista della stagione fredda.

inflazione carmagnola
Inflazione e caro-energia preoccupano i commercianti e gli artigiani di Carmagnola: l’inchiesta de “Il Carmagnolese” [immagine di repertorio]
Inflazione e bollette elettriche estive spaventano i commercianti e gli artigiani di Carmagnola, anche se per molti le vere difficoltà rischiano di arrivare con la stagione fredda, quando ai rincari già patiti nei mesi scorsi si aggiungeranno quelli legati ai costi per il riscaldamento.

«Stiamo registrando molta sofferenza da parte di alcune nostre attività aderenti -fanno sapere dal Direttivo dell’Ascom cittadinaQualche negozio ha già dovuto chiudere, altri stanno faticando: non dimentichiamo che, per certe categorie, il lavoro è praticamente rimasto fermo due anni a causa della pandemia. E per superare la crisi Covid c’è chi ha finito i risparmi o si è indebitato… ora il rischio è che arrivi un’altra batosta, maggiormente complicata da assorbire».

Tutti sperano ancora che qualcosa possa ancora cambiare, innanzitutto a livello geopolitico internazionale, ma chi ha più di 50 anni guarda al futuro con parecchia preoccupazione: «Se uno che ha sempre fatto il commerciante si trovasse a dover chiudere, come farebbe a reinventarsi sul mondo del lavoro, a questa età?».

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Il caro-energia ha già colpito duro diverse attività, a partire da quelle più energivore, come bar, ristoranti o molti artigiani. «Abbiamo rilevato l’azienda a marzo e, solo da allora, il costo dell’elettricità è raddoppiato mentre quello del gas è triplicato: a queste condizioni dovremo lavorare al freddo nei prossimi mesi invernali -dichiara la titolare di Officina Amica, nella zona industriale di Santa Rita- Senza contare che ci occupiamo anche di recupero mezzi post incidente, ma all’interno di un appalto i cui corrispettivi restano fissi: gli aumenti al costo dei carburanti si sono finora mangiati tutto il nostro margine di guadagno». Che prospettive avete? Aumenterete i vostri prezzi? «Per ora tiriamo la cinghia noi, siamo nuovi e non vogliamo perdere clienti».

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Ha meno di un anno di attività alle spalle anche la vicina farmacia Santa Rita, che affaccia sulla zona del centro commerciale. «Abbiamo aperto lo scorso dicembre e per ora, grazie alla tariffa bloccata, non ci sono state sorprese negative in bolletta -esordisce la giovane e competente titolare, Silvia Maiorana, il cui consumo energetico principale deriva dai frighi che devono tenere in temperatura i medicinali- Al momento dipendiamo solo dalle fluttuazioni dei costi applicati dalle case farmaceutiche, con i listini che variano ogni settimana. Cerchiamo di contenere eventuali aumenti facendo sconti e offerte speciali, anche per attirare nuovi clienti».

E se in autunno e inverno dovessero arrivare grandi aumenti? «Purtroppo i prezzi dei prodotti che vendiamo sono abbastanza rigidi, quindi non potremmo riversare i costi su chi compra. Nel caso, si vedrà…», allarga le braccia.

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A pochi metri di distanza è presente un marchio storico dell’arredamento carmagnolese: Mobili Nota. «Per fortuna al giorno d’oggi non abbiamo più grandi macchinari da far funzionare, altrimenti sarebbe una tragedia -riflette Marina Andreeva, socia amministratrice dell’azienda- Però le difficoltà non mancano, tra rincari medi del 20% da parte delle aziende fornitrici e ritardi nelle consegne. Senza dimenticare la pesante eredità economica lasciata dal periodo Covid».

Come state fronteggiando questa situazione? Avete dovuto ritoccare i listini? «Ovviamente sì, come avremmo fatto, altrimenti, ad assorbire tutti questi maggiori costi? Inoltre stiamo limitando alcuni investimenti che avevamo in programma e rallentando il ritmo di rinnovo delle esposizioni, dato che ogni volta si tratta di spese aggiuntive».

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La situazione non migliora spostandosi nel centro di Carmagnola. «Impossibile non fare aumenti, con il raddoppio delle bollette elettriche e, soprattutto, dei costi di importazione del caffè, a causa del prezzo alle stelle dei carburanti -dichiara Francesco Mina, titolare dell’Antica Torrefazione del Centro in via Valobra- E ancora non sappiamo cosa ci aspetta nei mesi a venire… anche la carta ha raggiunto prezzi folli ed è quasi introvabile».

Proprio per far fronte a quest’ultima problematica, Mina ha in mente di proporre le “scatole a rendere”: «Inviterò chi usa le cialde per la macchina del caffè a riportarmi indietro le confezioni in carta in cui sono contenute, in modo da utilizzarle nuovamente: potrò applicare uno sconto pari al mancato costo che avrei a comprarne una nuova. Ci si deve inventare di tutto per far risparmiare i clienti».

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Il prezzo del packaging è il problema principale anche per C’è Vino e Vino, l’enoteca di via Fratelli Vercelli. «I rincari riguardano non tanto il vino in sé, il cui costo è rimasto invariato se non per qualche centesimo in più legato al trasporto, ma carta, cartone e vetro, che oggi costano tantissimo, anche a causa di speculazioni internazionali», commentano i titolari, sottolineando come alcuni tipi di bottiglie siano ormai diventati delle rarità.

La loro attività, per ora, ha registrato soltanto aumenti contenuti dal punto di vista energetico «ma il banco di prova sarà il costo del gas nei mesi a venire, considerando anche il rischio di riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, che unito all’inflazione può dar vita a un circolo vizioso per la nostra economia, anche a Carmagnola».

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Una paura che sta già in parte frenando i consumi oggi, secondo Marilde Saliani, architetta che da circa un anno ha deciso di gettarsi nell’avventura della Locanda del Bussone, a piano terra della storica Casa Cavassa: «Avverto una certa ansia da parte dei consumatori, che spesso rinunciano del tutto alle spese extra, anche soltanto a prendere caffè e brioche al bar: e dire che abbiamo tenuto il prezzo della colazione a due euro, proprio per non cedere alla spirale dei rincari…», scuote la testa.

Avete registrato costi maggiori negli ultimi mesi? «Fortunatamente non molti, anche grazie al fatto di avere tutti fornitori locali». E sul fronte dell’energia elettrica? «Per ora ci è andata bene: diminuendo la potenza del contatore e cambiando gestore, le bollette non sono cambiate molto».

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La preoccupazione, non solo per l’inflazione, serpeggia però tra molti altri commercianti e artigiani di Carmagnola, indipendentemente dal tipo di attività. «Al momento noi registriamo solo qualche lieve aumento sul costo dei prodotti, avendo il prezzo bloccato per l’elettricità, e possiamo mantenere il listino invariato -evidenzia Giorgia Gerbino di G-Unit, salone di acconciature in via Boselli- Vedremo però cosa ci riserveranno l’autunno e l’anno a venire».

Le fa eco Rinuccia Garavagno, dell’Antica Trattoria Monviso in largo Vittorio Veneto: «Finora ho patito alcuni rincari delle materie prime, dall’olio alla pasta, ma mi preoccupano soprattutto le possibili spese aggiuntive che dovremo affrontare per il riscaldamento: speriamo valga ancora la pena tenere aperto in certe sere d’inverno. Non sarà facile».

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