Deposito nucleare: la Carta resta “top secret”, l’onorevole Ruffino all’attacco

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L’onorevole Daniela Ruffino, eletta nel collegio carmagnolese con il Terzo Polo, va all’attacco di Sogin per il ritardo nel rendere pubblica la Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) a ospitare il deposito nucleare nazionale.

carta deposito nucleare
L’onorevole Daniela Ruffino (Azione) torna all’attacco sul tema del deposito nucleare, chiedendo che venga resa pubblica rapidamente la Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI)

A ottobre 2022 erano trapelate indiscrezioni sulla Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) a ospitare il deposito nucleare, secondo le quali il sito di Carmagnola sarebbe stato escluso dall’elenco delle possibili location in cui stoccare le scorie radioattive italiane. La conferma ufficiale, però, ancora oggi manca.

Così l’onorevole Daniela Ruffino, esponente di Azione rieletta alla Camera nelle liste del Terzo Polo, torna a dare battaglia in Parlamento, attaccando sia la Sogin che l’ISIN (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione) per il ritardo.

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La proposta di CNAI è stata trasmessa a marzo 2022 da Sogin al Ministero della transizione ecologica, integrata con alcuni documenti lo scorso giugno su richiesta dell’ISIN -spiega la deputata- Entro agosto l’Ispettorato avrebbe dovuto formulare il parere tecnico di competenza, ma non risulta che ciò sia avvenuto. Nel frattempo, la proposta rimane da mesi secretata“.

Una situazione inaccettabile, innanzitutto per i territori che restano in attesa di un primo responso ufficiale, dopo essere tirati in ballo a sorpresa nel gennaio del 2021, quando comparve la prima Carta provvisoria, che includeva 67 siti potenziali.

È di oggi la notizia che la Francia non ritirerà più i nostri rifiuti radioattivi finché non decideremo dove e quando sarà costruito il deposito nazionale -aggiunge Ruffino, che sul tema ha sollecitato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin- Si tratta ormai non solo di una necessità, ma di una vera e propria urgenza nazionale“.

Deposito nucleare: l’onorevole Ruffino fa il punto della situazione

L’onorevole di Azione sottolinea inoltre come sia servito a poco il commissariamento di Sogin, deciso a giugno dall’allora Governo Draghi vista “la necessità e urgenza di accelerare lo smantellamento degli impianti nucleari italiani, la gestione dei rifiuti radioattivi e la realizzazione del deposito nazionale“.

E conclude: “Dopo 5 mesi dall’insediamento della commissario, non si è vista traccia di rinnovamento; sono stati confermati tutti i direttori, addirittura designando come coordinatore del gruppo di lavoro per l’accelerazione del decommissioning il dirigente che al momento del commissariamento era l’amministratore delegato di Sogin“, sottolinea amareggiata Ruffino.

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