Confartigianato Imprese Piemonte: “Non ci voleva il Coronavirus”

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Segnali di moderato ottimismo dalla prima analisi 2020 di Confartigianato Imprese Piemonte, prima dell’arrivo del Coronavirus.

Giorgio Felici presidente Confartigianato Imprese Piemonte
Giorgio Felici, presidente Confartigianato Imprese Piemonte

La prima indagine trimestrale congiunturale del 2020 era improntata un moderato ottimismo, ma non ci voleva il Coronavirus“: questa la fotografia fornita da Confartigianato Imprese Piemonte, in riferimento alla situazione del settore in questo periodo.

I dati forniti dall’Associazione di categoria sono infatti quasi tutti con segno positivo. Per quanto riguarda l’occupazione, si sale da un saldo del +7,2% al +9%, mentre le previsioni di assunzione di apprendisti scendono dal 6,35% all’1,47%.
In merito alle previsioni di produzione totale si accresce la positività del saldo, al +12%. Viceversa il saldo dei nuovi ordini si riduce passando dal 7% al 4%, anche se raddoppiano gli ordini oltre i tre mesi.
Torna leggermente negativo il saldo dei nuovi ordini per esportazioni, mentre salgono coloro che prevedono di effettuare investimenti per ampliamenti.
Bene anche la regolarità degli incassi; in diminuzione netta i ritardi.

“La tenuta delle imprese artigiane, almeno in termini di previsioni è moderatamente soddisfacentecommenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese PiemonteTuttavia la diffusione del Coronavirus espone l’economia mondiale e quella italiana a un crescente rischio di rallentamento. Più in generale occorrerà capire quanto l’evoluzione della vicenda, della definizione della Brexit e dei dazi Usa incideranno sull’economia“.

Felici sottolinea anche alcuni aspetti non legati alla situazione di emergenza in atto: “Tra gli ostacoli che le imprese artigiane devono affrontare nella loro quotidiana attività vi sono gli oneri burocratici. Al riguardo segnalo, a titolo di esempio, l’istituzione della ‘patente a punti’ per le imprese dell’edilizia per gestire la qualificazione delle imprese di costruzioni. Il meccanismo, previsto dal Testo Unico per la sicurezza sul lavoro, si presta ad alterare il libero mercato nel settore delle costruzioni, favorendo le grandi imprese a svantaggio di quelle piccole, che in Piemonte sono quasi 50.000 con oltre 100.000 addetti. I piccoli imprenditori per primi hanno a cuore la sicurezza sul lavoro, che non si tutela con la burocrazia, ma con regole chiare ed applicabili, senza duplicazioni di competenze, con gli organismi paritetici, la formazione e l’associazionismo d’impresa che diffonde la cultura della legalità“.

La prima indagine trimestrale 2020 elaborata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte è stata realizzata sulla base di una serie di domande a cui hanno risposto telefonicamente quasi 2.300 imprese artigiane piemontesi che rappresentano un campione significativo dei principali comparti di produzione e di servizi della regione.