Deposito nucleare, la posizione di Pro Natura Carmagnola

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Da Pro Natura Carmagnola un comunicato stampa in merito all’ipotesi di Sogin di creare sul territorio carmagnolese il futuro deposito nucleare nazionale.

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Pro Natura Carmagnola si schiera contro l’ipotesi del deposito nucleare sul territorio

Riceviamo da Pro Natura Carmagnola un comunicato stampa in merito all’ipotesi di Sogin di creare sul territorio carmagnolese il futuro deposito nazionale nucleare.

Abbiamo appreso con grande preoccupazione che dai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico è stata desecretata la carta delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale per il nucleare, predisposta dalla Sogin, sulla base di criteri scientifici redatti da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

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Fra i 67 siti individuati, 8 dei quali in Piemonte, è stata inserita Carmagnola, città già ferita da anni di inquinamento atmosferico ed idrico. Grandi impianti industriali in passato e la mancanza di una tangenziale hanno determinato un livello di inquinamento dell’aria molto alto, che spesso ha superato e supera i valori limite ammissibili per legge.

Le falde acquifere superficiali e spesso inquinate costringono il Comune a predisporre misure cautelative per l’utilizzo delle acque sotterranee.

Pro Natura aveva inviato all’Amministrazione comunale, intenta a redigere la variante al Piano Regolatore, alcune proposte per migliorare la qualità di vita del nostro territorio, anche nel rispetto della LR 4/10/2018 n. 16, per un piano a consumo zero di suolo e per incrementare le energie rinnovabili alternative.

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Ora, con la prospettiva di un sito per i rifiuti radioattivi italiani prodotti dall’esercizio e dallo smaltimento degli impianti nucleari e dalle quotidiane attività di medicina nucleare, industria e ricerca, verrebbe messa in discussione qualsiasi politica di riqualificazione, tutela e sviluppo eco-compatibile del territorio.

La nostra Associazione, che da più di quarant’anni, anche attraverso azioni di sensibilizzazione, cerca di salvaguardare l’ambiente naturale, pur rendendosi conto di quanto sia importante per lo Stato trovare una soluzione definitiva al problema, manifesta il proprio dissenso, ritenendo Carmagnola non idonea ad ospitare lo smaltimento di rifiuti radioattivi.

Il “no” deciso e convinto di Pro Natura non è ispirato ad un egoistico “è meglio il giardino del vicino”, ma è motivato da considerazioni che si rifanno ai criteri di esclusione (CE) e di approfondimento (CA) redatti da Ispra ed esposti il 20 gennaio scorso al Tavolo della Trasparenza della Regione Piemonte.

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Risulta ben chiaro che sono da escludere :

  • (CE 11) “aree ove sono presenti paesaggi, habitat e specie animali e vegetali tutelati, oasi naturali…” (oasi del Wwf Cascina Bellezza, a Poirino, che ospita anfibi tra i quali il pelobate fosco, raro sul territorio nazionale);
  • (CE 12) “aree che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati”.

Meritano approfondimento:
• (CA 8) i parametri idrogeologici (falde acquifere in superficie);
• (CA 10) le specie a rischio di cui al criterio CE 11;
• (CA 11) le produzioni agricole di particolare qualità e tipicità (vedasi, fra gli altri ortaggi, il tipico peperone la cui produzione fa parte del Paniere regionale) ed i luoghi di interesse archeologico e storico (come l’abbazia cistercense di Casanova);
• (CA 13) la presenza di infrastrutture critiche rilevanti o strategiche (ad esempio, la centrale elettrica di Casanova).

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La costruzione del sito sarebbe fortemente penalizzante per Carmagnola e per la sua secolare vocazione agricola e scoraggerebbe l’auspicato ritorno dei giovani alla coltivazione di prodotti di nicchia, tipici del territorio, tendenzialmente già in atto.

Consiglio Direttivo
Pro Natura Carmagnola

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