Il PD di Carmagnola chiede le dimissioni del vicesindaco Cammarata

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Il Partito Democratico di Carmagnola chiede al sindaco Gaveglio di rivedere le deleghe del vicesindaco Alessandro Cammarata, per le vicende legate alla vendita dell’ex macello comunale.

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La vendita dell’ex macello di Carmagnola è al centro delle indagini che hanno coinvolto anche il vicesindaco Alessandro Cammarata: il Partito Democratico di Carmagnola chiede al sindaco Gaveglio il ritiro delle deleghe

Il vicesindaco di Carmagnola, Alessandro Cammarata (Fratelli d’Italia), torna al centro della bufera politica, con il Partito Democratico che chiede al sindaco di “considerare l’inopportunità di mantenere le deleghe in capo chi ha ben due avvisi di garanzia sulla testa“.

Il riferimento è alla notizia, trapelata nel weekend ma risalente a circa tre mesi fa, del coinvolgimento di Cammarata nelle indagini relative alla vendita dell’ex macello, con l’ipotesi di turbativa d’asta per la vendita, legato alle perquisizioni svolte dalla Guardia di Finanza in municipio a metà gennaio di quest’anno.

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Da un punto di vista giudiziario attendiamo l’esito delle indagini, ma da un punto di vista politico ribadiamo che sarebbe opportuno da parte del sindaco valutare la posizione del vicesindaco Cammarata, che a quanto pare in questo periodo deve affrontare due indagini che ipotizzano accuse di reato non di poco conto“, scrive in una nota il PD carmagnolese.

Non manca, quindi, la polemica riguardo la mancata discussione del tema in Consiglio comunale: “Come noto, per ben due volte è stato impedito ai consiglieri di opposizione di porre la questione dal punto di vista politico, a causa dell’ingiustificabile comportamento del presidente del Consiglio comunale Filiberto Alberto che ha negato la discussione delle mozioni in merito“, sottolinea il segretario cittadino Angelo Piccolo.

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Il Partito Democratico non manca inoltre di sottolineare come già nella scorsa legislatura il centro-sinistra, all’opposizione, avesse sollevato perplessità circa il prezzo di vendita del mattatoioche a nostro avviso non era congruo con il valore del bene“.

Replica l’avvocato Gianmario Ramondini, che tutela il vicesindaco: “Si tratta di vicende risalenti a tre mesi e mezzo fa, che sono inspiegabilmente tornate sulle pagine dei giornali in questi giorni pur senza l’aggiunta di nuovi elementi. Attendiamo fiduciosi la chiusura delle indagini, visto che Cammarata non ha compiuto alcun reato e si è sempre comportato con la massima onestà“.

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