La titolare di Pizza Sì Carmagnola e due sue collaboratrici hanno preparato una ventina di pizze e delle bugie dolci per donarle al personale sanitario cittadino in prima linea contro il Coronavirus.
“Un piccolo gesto di gratitudine per chi si sta sacrificando, con tutto il suo cuore, a favore dei malati, restando ore e ore dentro un ospedale, dimenticandosi in primis di avere una famiglia”: così Lilly, la titolare di Pizza Sì Carmagnola, spiega la scelta di consegnare gratuitamente -un paio di sere fa- pizze e bugie al personale sanitario del San Lorenzo e della Croce Rossa, in prima linea ad affrontare ogni giorno l’emergenza Coronavirus a Carmagnola.
“So che in questo periodo i medici, gli infermieri e i volontari, il più delle volte, non possono nemmeno mangiare un piatto caldo, perché le richieste di emergenza sono tante -aggiunge Lilly– Purtroppo solo quando ti trovi in certe situazioni ti rendi veramente conto quanto valgono le persone”.
La stessa titolare, insieme all’aiutante pizzaiola Marzia Corcelli, ha pertanto impastato, preparato e cotto le pizze, mentre un’altra collaboratrice di Pizza Sì Carmagnola, Francesca Schiera, ha preparato alcune “bugie”, come dolce.
Quindi, Lilly è salita in macchina e ha fatto personalmente la consegna. “Volevo avere il piacere di complimentarmi con tutti i reparti, dal quello per il Covid-19 al Pronto Soccorso, oltre alla Croce Rossa e al 118 -spiega- E’ stato un momento che non cancellerò dalla mia mente, l’ho fatto con il cuore e mi ha reso ancora più forte, in questi giorni difficili”.
La consegna delle pizze e delle bugie al personale sanitario di Carmagnola, però, non è il primo gesto di condivisione che Lilly sta realizzando in questi giorni di emergenza per il contagio da Coronavirus.
Ogni giorno alle 18, infatti, interrompe le attività, esce dai locali Pizza Sì Carmagnola di via Torino 71b e regala cinque minuti di serenità in musica a tutti i condomini e a chi vive nei palazzi vicini alla sua pizzeria.
“Un piccolo flash mob, ispirato a quelli nazionali, dedicando sempre il primo pensiero a tutti i medici, infermieri e volontari, che sono delle persone fantastiche, e nel rispetto di quei malati che non ce l’hanno fatta -spiega- In pochi giorni è diventato un appuntamento quotidiano, un modo per tenerci compagnia, per farci forza l’uno con l’altro aspettando che passi questo brutto momento. Un momento di svago per la mente per tante persone le cui giornate sono purtroppo diventate monotone”.
