Csf Carmagnola, parla il presidente Alessio Russo

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Intervista ad Alessio Russo, neo-presidente del Csf Carmagnola: “Linea giovane e di qualità come esempio di crescita societaria”.

Russo presidente Csf Carmagnola
Alessio Russo, neo presidente del Csf Carmagnola

Il neo-presidente Alessio Russo, alla vigilia della nuova stagione agonistica, descrive progetti e obiettivi per la stagione 2020-2021 del Csf Carmagnola.

Russo parte dalle giovanili: “A livello di scuola calcio vogliamo continuare a crescere attraverso un percorso intrapreso insieme ad allenatori e personale preparati, tutti molto giovani. Quest’anno, con la presenza di Giulio Serratore, vantiamo un elemento molto in gamba dal punto di vista organizzativo. Stiamo quindi cercando di maturare sotto tutti i punti di vista, a prescindere dal fatto che si giochi i campionati regionali o provinciali: l’obiettivo principale è formare dei ragazzi che a 16/17 anni facciano parte e inizino a calcare con orgoglio i campi della Prima squadra. Vincere dove essere la somma di vari fattori, deve essere un risultato cui dobbiamo ottemperare sotto l’aspetto educativo, tecnico, gestionale e organizzativo”.

Russo, già calciatore carmagnolese e a oggi anche allenatore in seconda del Csf Carmagnola, è sicuramente una figura atipica come presidente.
Non mi ritengo ‘da scrivania’, ma amo stare sul campo con i ragazzi. Ovviamente sarà solo un discorso transitorio, perchè è naturale che presto mi dovrò dedicare unicamente al nuovo ruolo. Prima della mia nomina a presidente, decisa un po’ a sorpresa, avevamo comunque già definito in linea generale tutta la sfera organizzativa. Ho ancora voluto quest’ anno collaborare con il mister Sandro Contieri, come suo allenatore in seconda. Essendo laureato in Scienze Motorie, non nego anche che la mia vita sia molto finalizzata a vivere le esperienze sul rettangolo verde di gioco, ma mi toccherà tra breve l’impegno di gestore societario“.

Ai nastri di partenza la nuova stagione agonistica del Csf Carmagnola

La Prima squadra del Csf punterà sulla cosiddetta ‘linea verde’: una rosa molto giovane, con un’età media intorno ai 23 anni, e un allenatore come Contieri. Cosa si aspetta da questo connubio?
La Prima squadra è molto giovane ed è stata arricchita da cinque innesti del 2003. In rosa contiamo poi tanti 2001 e 2002 e abbiamo confermato lo “zoccolo duro” di Carmagnola (con qualche “carmagnolese d’adozione”), a partire da Vailatti, Carluccio, Osella, Citeroni, Lentini, Cabiddu, Camisassa. Tutti elementi un po’ più navigati e di qualità. Vailatti e Citeroni sono i due “senatori”, dall’atteggiamento positivo e in grado di farsi rispettare dai compagni. Il nostro scopo societario è che, ogni anno, due o tre elementi validi approdino in Prima squadra, crescendoli in casa. Non tutti potranno arrivarci, ma potranno giocare in categorie inferiori, o essere disponibili in Prima squadra dopo un’esperienza in prestito“.

Più concretamente, la Prima squadra quale obiettivo può raggiungere in questa stagione?
Mi preme molto che persegua in primis obiettivi educativi di esempio verso i giovani, ma anche quelli della vittoria. La Prima squadra ovviamente fa da traino al sistema giovanile e quindi è normale che il suo percorso stagionale possa incidere di riflesso anche sul resto del sistema. Alcuni elementi in rosa sono anche di categoria superiore alla Promozione e questo ritengo sia un valore aggiunto per puntare tranquillamente ai playoff. Se arriverà qualcosa di più, per scaramanzia, vedremo. La Coppa verrà invece in questo periodo utilizzata come amichevole, ma sicuramente, se accederemo ai quarti e alle fasi finali, salirebbe la fama di arrivare fino in fondo“.

Il Csf conferma Contieri e punta su Carmagnola

Per concludere, Alessio Russo dedica un pensiero all’ex presidente del Csf, Bartolo Camisassa: “Insieme a Bianco e Maracich, in tanti anni di gestione, ha fatto molti sacrifici per disputare dei campionati all’altezza del blasone di Carmagnola, ottenendo spesso ottimi posizionamenti. Ho ereditato senza dubbio da loro una società sana, con una buona struttura. Negli anni queste buone fondamenta dovranno però diventare ottime”.