Cinque santenesi sul Treno della Memoria 2019

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Le ragazze, di cui tre studentesse al “Bobbio” di Carignano, prenderanno parte a febbraio al progetto “Treno della Memoria” e visiteranno i campi di sterminio nazisti in Polonia. Una quota del viaggio è pagata dal Comune di Santena.

treno della memoria
Da sinistra: Chiara Sanna, Sara Domenico, Lisa Jorminolo, Rebecca Fischietti e Simona Chieri (professoressa di Storia e Filosofia all’istituto “Bobbio” di Carignano)


Prendere il testimone per passarlo alle nuove generazioni, per non dimenticare la Storia che è stata.
Con questa finalità, sono cinque le ragazze santenesi che dal 10 al 18 febbraio partiranno con il “Treno della Memoria”, un progetto che da oltre dieci anni porta migliaia di ragazzi delle scuole superiori in visita ai campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau.

Le ambasciatrici di Santena sono Arianna Bosio (18 anni), che frequenta la classe di biotecnologia sanitaria al Gobetti; Sara Domenico (18 anni), Lisa Jorminolo (18 anni) e Rebecca Fischietti (17 anni) dell’Istituto superiore “Norberto Bobbio” di Carignano e Chiara Sanna (18 anni) dell’Istituto Vittone di Chieri.

«Il Comune di Santena ha deciso di aderire pagando parte della quota del viaggio delle studentesse -spiega Paolo Romano, assessore alla Cultura Il Treno della Memoria, organizzato dall’associazione Terra del Fuoco, è un’iniziativa che ha come punto cardine l’educazione fra pari e la creazione di “messaggeri”, che siano in grado con la propria testimonianza di tramandare la memoria della II Guerra Mondiale e della Shoà, promuovendo il diritto e dovere che ogni ragazzo ha nei confronti della generazioni future».
Prosegue Romano: «Il 27 gennaio è la data riconosciuta come il giorno dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, nata per non dimenticare la Shoah, le leggi razziali, le deportazioni e coloro che si sono opposti al progetto di sterminio. Il viaggio verso Cracovia vuole essere un percorso nella memoria alla scoperta di una pagina di storia che spesso non trova abbastanza spazio nei testi scolastici». 

A rendere ancora più vicino e tangibile questo tema è la presenza di testimoni, ex deportati e partigiani, che incontreranno gli studenti nelle giornate introduttive al viaggio: «Sì tende a dimenticare le tragedie –commenta Sara Domenico- Il razzismo si tende a non vederlo ma c’è. Un’esperienza così è un viaggio che fa maturare e che cambia da dentro».
Prosegue Chiara Sanna: «Auschwitz è un simbolo. Un luogo da visitare almeno una volta. Dove empatizzare  quello che è successo e combattere perché non accada più».