Superate le 11 mila firme contro le scorie nucleari a Carmagnola

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La raccolta firme contro l’ipotesi di creare a Carmagnola il deposito nazionale delle scorie nucleari ha superato le 11 mila adesioni.

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Uno dei banchetti di raccolta firme contro il deposito di scorie nucleari a Carmagnola

Prosegue la raccolta firme contro l’individuazione di Carmagnola tra i siti idonei alla creazione del futuro deposito nazionale delle scorie nucleari.

A oggi, stando a quanto comunicato dal Comitato civico “No al deposito di rifiuti radioattivi a Carmagnola”, con portavoce il sindaco Ivana Gaveglio, sono oltre 11 mila i cittadini che hanno aderito alla petizione.

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Alle circa 5.500 firme raccolte fisicamente, con banchetti allestiti a Carmagnola e nei Comuni limitrofi, se ne sommano altrettante frutto della petizione online.

Il Comitato ringrazia sentitamente tutte le persone che hanno aderito alla mobilitazione e i Comuni del territorio che si sono mobilitati compatti per sostenere le ragioni del no -dichiarano i promotori dell’iniziativa- Occorre raccogliere ancora molte firme affinché la petizione abbia un forte peso quando verrà inviata alla Sogin, al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente con la richiesta di eliminare il sito di Carmagnola dal documento di proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito“.

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Il Comitato civico ribadisce quindi le motivazioni della propria contrarietà alla localizzazione del deposito nazionale delle scorie nucleari a Carmagnola: “Non vogliamo perdere pregiati terreni agricoli, coltivati da generazioni; la nostra identità territoriale si fonda sui grandi prodotti di qualità della nostra agricoltura, dal peperone di Carmagnola al porro lungo e dolce di Carmagnola, dalla tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino Dop all’asparago di Santena; come certificato anche dall’avviamento del Distretto del Cibo della Zona Omogenea 11 della Città Metropolitana di Torino; Carmagnola fa parte del sito Riserva di Biosfera MAB Unesco CollinaPo, riconoscimento che ha individuato il nostro territorio e quello di oltre 80 altri comuni lungo il percorso del Po come meritevole di protezione per le peculiari caratteristiche ambientali e culturali; il territorio di Carmagnola comprende un bosco di ontani neri, bianchi e salice bianco, classificati come habitat prioritario, e specie faunistiche come il Pelobate Fosco che rientrano nelle liste rosse delle specie da proteggere; nell’area in cui è ipotizzato l’insediamento del deposito, vi sono falde acquifere superficiali e risorgive che lo rendono non idoneo ad ospitare il sito di stoccaggio dal punto di vista idrogeologico e per il rischio di inquinamento delle acque; l’area del sito è vicina ai centri abitati e soprattutto ad alcune cascine storiche, nonché al complesso dell’Abbazia di Casanova, risalente all’anno 1100 e tutelata dalla Soprintendenza; negli ultimi anni è emersa sempre più la consapevolezza sul valore del cibo e sull’importanza della sua qualità e sicurezza che vanno difese e valorizzate per difendere la sovranità alimentare, e si è contemporaneamente registrato un ritorno dei giovani alla campagna che investono in imprese agricole di qualità, con produzioni biologiche, tipiche e innovative“.

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