Futsal, fusione Carmagnola-Fossano: parla Dario Lamberti

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L’ex patron dell’Elledì Carmagnola, Dario Lamberti, spiega a “Il Carmagnolese” il senso della fusione societaria con Fossano: “Un progetto di portata regionale, per tornare in Serie A2 nazionale di futsal”.

Dario Lamberti futsal calcio a 5
Lamberti (a sinistra) a fianco di Andrea Montemurro, presidente della Divisione C5, durante uno degli ultimi derby tra Elledì Carmagnola e Rhibo Fossano nel campionato di Serie B di futsal nazionale.

Mentre si sta definendo con sempre maggior dettaglio il progetto sportivo della neonata società Elledì Fossano, “Il Carmagnolese” ha intervistato Dario Lamberti, già patron dell’Elledì Carmagnola e ideatore della fusione tra i gialloneri e la Rhibo Fossano con l’obiettivo di dare vita a una “corazzata” piemontese del Futsal.

Il nuovo team, nell’attuale panorama regionale di calcio a cinque, risulterebbe una delle quattro realtà del Piemonte attive nei campionati nazionali, insieme all’L84 di Volpiano e al Città di Asti che giocano in Serie A2 e all’Orange Futsal di Serie B.

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Come e quanto è nata l’idea di unire le società di calcio a cinque di Carmagnola e Fossano, per dare vita a un’unica squadra?

L’obiettivo di questo progetto, pensato circa tre anni fa, è quello di tornare in Serie A2 da protagonisti. Si tratta di una categoria in cui, come Elledì Carmagnola, abbiamo già giocato e pertanto, vista la mia esperienza diretta, posso dire che è impossibile affrontarla solamente con passione e buona volontà. Serve anche avere una società forte e strutturata.

Definiti gli organigrammi societari, con Lei nel ruolo di vice-presidente e direttore sportivo e la conferma di mister Francesco Giuliano, ora state annunciando conferme e addii in rosa. Quali criteri sono stati adottati?

Si è deciso di confermare uno “zoccolo duro” di giocatori, non più di 15-16 in totale, che saranno chiamati ad affrontare la prossima stagione indossando i nuovi colori gialloblu. Ovviamente abbiamo dovuto fare scelte tecniche per ridurre due rose in una, in modo da rendere il tutto sostenibile economicamente e anche per dare a chi resta il meritato spazio in campo. Anche se, più di prima, ogni giocatore dovrà dimostrare di meritarsi il posto in squadra.

Non avete pensato a creare una seconda società, magari da far giocare in una serie minore a livello regionale, per non disperdere anche i frutti del vivaio di questi anni?

Avevamo ipotizzato di dare vita a una Under 21, ma vista l’attuale situazione legata al Covid-19, i costi non sono oggi sostenibili. I nostri giovani di talento troveranno comunque spazio nella nuova società, mentre alcuni professionisti sono stati lasciati liberi di trovare sistemazioni adatte a valorizzare la loro carriera. Per il futuro, valuteremo…

A proposito di Coronavirus, la crisi sanitaria ha inciso su questo progetto?

Questo scenario era inimmaginabile quando abbiamo deciso di procedere con la nascita dell’Elledì Fossano, ma ritengo che, senza fusione, sarebbe stato molto difficile portare avanti una squadra di Carmagnola nella prossima stagione, anche per ragioni economiche.
Il Covid ha sicuramente influenzato il campionato di quest’anno, che al momento risulta ancora sospeso ma che, realisticamente, verrà interrotto e varrà la classifica al momento dello stop.

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Da questa fusione con Fossano il futsal carmagnolese esce più debole, almeno a livello di immagine, non avendo neppure più il nome della città nella denominazione societaria?

La nostra ambizione è essere un’importante società piemontese di calcio a cinque, diventando polo regionale, senza rappresentare una sola città -sia essa Fossano o Carmagnola o Caramagna Piemonte- ma un intero territorio, che include l’intera area Torino Sud e la Provincia di Cuneo.
In ogni caso, a Carmagnola resterà sicuramente il settore giovanile, che vogliamo diventi sempre più una nostra eccellenza. Per quanto riguarda la Prima Squadra, invece, sono alcuni anni che ha interrotto il rapporto diretto con la città, da quando non ci fu possibile giocare al palazzetto carmagnolese per l’incompatibilità della struttura con i requisiti della Serie A2, e abbiamo iniziato a giocare a Caramagna. Fu una decisione presa con molto dispiacere e credo che oggi le cose sarebbero diverse se allora fosse stata trovata una soluzione al problema.

Dove giocherà la prima squadra dell’Elledì Fossano?

Le partite si disputeranno, con una suddivisione equa, tra Fossano e Caramagna Piemonte, in modo da accontentare sia la tifoseria del cuneese che quella del torinese.

Altri piani per il futuro della nuova società di calcio a cinque piemontese?

Difficile farne, in un momento in cui non sappiamo neppure come sarà strutturato il prossimo campionato. Penso che, a breve, finita la definizione degli ultimi aspetti societari dell’Elledì Fossano, prenderemo tutti un po’ di pausa in attesa della ripartenza.
Sul lungo termine, invece, spero che l’idea di una società forte e radicata sul territorio trovi terreno fertile, consentendoci magari di allargare ancora il nostro bacino. Tre anni fa, oltre a Fossano, avevamo pensato a includere anche altre società: le porte, da parte nostra, restano sempre aperte per chi vorrà credere in questo progetto.