Mahle: gli stabilimenti piemontesi passeranno al gruppo IMR

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Annunciata l’acquisizione degli stabilimenti Mahle di La Loggia e Saluzzo da parte della IMR, azienda lombarda del settore automotive. Soddisfatti sindacati e Regione.

Mahle La Loggia foto Google Street View
La sede dello stabilimento Mahle a La Loggia

Gli stabilimenti Mahle di Saluzzo e La Loggia saranno acquistati da IMR Group, azienda lombarda del settore automotive: la trattativa si è conclusa con un accordo quadro siglato in Regione Piemonte, al termine di una riunione cui erano presenti i rappresentanti delle due aziende e dei sindacati.

Ora inizierà la fase del dialogo con i sindacati per la fase di reindustrializzazione e di mantenimento occupazionale -fanno sapere dall’Assessorato al lavoro regionale- La cessione formale degli stabilimenti è prevista entro metà ottobre e, per completare l’operazione, verrà costituita una società che apparterrà al 100% alla holding che controlla la stessa IMR“.

Anche i sindacati, che in questi mesi hanno seguito la vicenda, si dicono soddisfatti dell’esito della vicenda relativa alla multinazionale tedesca e della nuova prospettiva industriale italiana.

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Positivo il fatto che i due siti produttivi siano stati incorporati nel piano di crescita del Gruppo IMR e che il progetto preveda la ricollocazione della gran parte dei dipendenti; importante il fatto che il nuovo soggetto si presenti come solido e determinato a portare a termine l’operazione in tempi certi -commenta Igor Albera, della Fim-CislRimane da compiere il confronto sindacale, già dalla prossima settimana, per garantire la tutela dei lavoratori. Lavoreremo anche in agosto per rispettare i tempi previsti che dovrebbero portare alla conclusione delle formalità entro l’autunno e all’inizio delle operazioni di riconversione da gennaio 2021“.

Attualmente i dipendenti Mahle sono 349 (a ottobre 2019 erano 453), di cui 25 resteranno in carico all’azienda tedesca e si occuperanno di marketing nel mercato italiano. Per altri 50 è previsto il ricorso alla mobilità volontaria. Per la reindustrializzazione IMR chiederà una cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione di 24 mesi, durante la quale verrà effettuata un’opera di formazione del personale che dovrà apprendere le nuove mansioni. L’obiettivo dichiarato è quello, sempre nei due anni, di occupare circa 270 persone.

La IMR, che ha sede a Carate Brianza, è già presente in Piemonte con uno stabilimento a Mondovì, ha un fatturato di 330 milioni di euro e circa 2200 dipendenti, ed è attiva nel settore della gommaplastica con clienti come Fca, Volvo, Maserati, Ferrari, Bentley, Psa e Lamborghini.

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Soddisfazione per il positivo risultato è stata espressa anche dal presidente regionale Alberto Cirio: “Fin dal primo giorno ho seguito il caso della Mahle con costanza, concretezza e senza mai alzare i toni perché sapevamo di avere buone possibilità di risolvere la situazione“.

Per l’assessore al lavoro, Elena Chiorino, “l’intervento della IMR rappresenta un segnale molto positivo ed evidenzia che, nonostante il momento che stiamo vivendo, esistono ancora realtà che intendono investire e credere nel nostro territorio per ricostruirne il tessuto economico“.