Prino (Legambiente): “No a nuovi inceneritori in Piemonte”

564

Il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, il carmagnolese Giorgio Prino, contrario a nuovi inceneritori in Regione: “Si potenzino raccolta differenziata e prevenzione”.

Legambiente Piemonte inceneritori
La Regione Piemonte punta ad ampliare il termovalorizzatore di Gerbido, ma Legambiente si dichiara contraria a nuovi inceneritori (foto: Wikimedia Commons)

Netta presa di posizione da parte di Giorgio Prino, il carmagnolese alla guida di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, contro l’ipotesi di costruire nuovi inceneritori sul territorio regionale.

Secondo gli ultimi dati ufficiali, la nostra Regione non raggiunge gli standard di legge previsti per il 2012 (65% di raccolta differenziata): parlare di potenziare lo smaltimento è un controsenso e ci espone a sanzioni europee“, dichiara.

Giorgio Prino eletto alla guida di Legambiente Piemonte

L’allarme è legato a quanto affermato nei giorni scorsi da Confservizi, secondo cui dal 2025 “non ci sarà più spazio nelle discariche” piemontesi, invitando alla costruzione di nuovi impianti di incenerimento. Invito raccolto dall’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati, che ha annunciato di voler discutere con la nuova Amministrazione torinese l’aumento della capacità di trattamento dell’impianto del Gerbido, con l’aggiunta di una nuova linea.

La posizione di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta è chiara: nessun nuovo impianto di incenerimento. “Gli ultimi dati ufficiali ISPRA dicono che il Piemonte ancora non ha raggiunto il target di legge del 65% di raccolta differenziata che le norme imponevano entro fine 2021 e, con il suo 63%, è la regione del Nord Italia con la percentuale più bassa –sottolinea Prino– Pianificare la costruzione di nuovi impianti sui dati di produzione odierni mette una fortissima ipoteca sullo sviluppo della gestione dei rifiuti in termini sostenibili. La città di Torino è un chiaro esempio di quanto la presenza di un impianto sia deleterio per lo sviluppo della raccolta differenziata”.

Green Heroes, i supereroi dell’Ambiente e “Il Carmagnolese” contro i rifiuti

Prino chiede quindi che i quattro anni che ci separano dalla “presunta emergenza” vengano utilizzati per lavorare su riduzione, riuso e raccolta differenziata, in accordo con la normativa europea.

Lo stesso Piano regionale di gestione dei rifiuti indica al 2025 come obiettivo minimo il 70% di raccolta differenziata e una produzione di 420 kg per abitante all’anno. In quattro anni, volendolo fare, si può andare ben oltre e lo stesso Piano regionale indica chiaramente la strada per perseguire risultati di eccellenza: raccolta porta a porta e tariffazione puntuale. La metodologia che garantisce risultati di eccellenza in termini di performance ambientali, economiche e occupazionali”.

Vinovo: la Eco-Gang ripulisce la città dai rifiuti

Stando ai calcoli dell’Associazione ambientalista regionale, se il Piemonte raggiungesse gli obiettivi del suo Piano, nel 2025 la Regione si troverebbe a gestire 520 mila tonnellate all’anno di rifiuto indifferenziato, “per i quali sarebbe ampiamente sufficiente l’attuale impianto del Gerbido“, rimarca Prino.

Da parte del presidente di Legambiente non mancano aperture sul tema dei nuovi impianti: “Ma che siano quelli di recupero e valorizzazione dei materiali riciclabili, non gli inceneritori. E che vengano fatti bene, che abbiano la capacità corretta e che siano posizionati nel rispetto del principio di prossimità, evitando di movimentare per lunghe tratte autotreni carichi di rifiuti“, conclude.

Nel Roero una campagna contro littering e abbandoni di rifiuti