Il comparto dei videogiochi rappresenta oggi uno dei settori più vivi nel campo dell’economia digitale. In Italia l’industria videoludica ha raggiunto nel 2024 un valore di 2,367 miliardi di euro, confermando una crescita costante e una presenza sempre più solida anche a livello internazionale. Tale sviluppo ha trasformato una semplice passione in un ambito professionale più che mai concreto, capace di offrire opportunità di carriera a migliaia di persone con competenze diverse.
I videogiochi danno lavoro
Nel 2024 gli addetti nel settore videoludico italiano erano circa 2.800, con un incremento del 17% rispetto al 2022. L’espansione non riguarda solo la produzione di videogiochi, ma anche la diffusione di figure specializzate in ambiti tecnici, artistici e gestionali. Un chiaro esempio di ciò lo si trova nel campo del gambling online, e nello specifico nella nicchia dei game show come Crazy Time Live, all’interno dei quali la figura del presentatore in carne e ossa diventa a dir poco fondamentale.
Le imprese italiane del settore si fanno notare per la capacità di coniugare due fattori imprescindibili come la creatività e l’innovazione tecnologica, pur affrontando le difficoltà di un mercato globale segnato da forti oscillazioni. A livello internazionale, infatti, il 2024 ha registrato 14.000 licenziamenti nel comparto videoludico: un dato che ha spinto molte aziende a rivedere i propri modelli organizzativi, e a puntare su una maggiore flessibilità e una forte cooperazione tra le varie software house.
In Europa, poi, la mobilità professionale rappresenta un elemento chiave per chi desidera lavorare nel settore. Paesi come il Regno Unito, la Francia e la Germania offrono molte opportunità di inserimento, grazie alla presenza di grandi publisher e di un ecosistema consolidato di formazione e di produzione.
Le professioni più richieste nel gaming
Le competenze più richieste spaziano dalla progettazione alla programmazione, fino alle discipline artistiche e di marketing. Il ruolo del game designer è tra i più ricercati, ed è facile capirne i motivi: questa figura traduce un’idea creativa in un sistema di regole, meccaniche e obiettivi che determinano l’esperienza di gioco nel suo complesso. In estrema sintesi, il suo compito è garantire equilibrio e coerenza, trasformando una visione in un prodotto accessibile e coinvolgente.
Poi ci sono i programmatori, che costituiscono la base tecnica dello sviluppo videoludico. Questi professionisti assicurano che le performance del gioco siano ottimali, e che le piattaforme rispondano a precisi standard di stabilità e fluidità. Il loro lavoro è spesso invisibile, ma fondamentale per la qualità complessiva del prodotto. Gli artisti 2D e 3D, insieme agli animatori, definiscono invece il linguaggio visivo del gioco. Il loro contributo è essenziale per creare ambienti, personaggi e atmosfere capaci di comunicare emozioni e identità. La collaborazione tra artisti e sviluppatori tecnici è continua, e la riuscita del progetto dipende come sempre dall’equilibrio tra creatività e funzionalità.
Inoltre, l’intelligenza artificiale ha modificato in modo radicale il processo di sviluppo dei videogiochi. Nel 2024 il 90% degli studi di produzione ha adottato le soluzioni IA per automatizzare le attività ripetitive, per ottimizzare i tempi e per potenziare le fasi di testing. Di riflesso, gli esperti AI sono diventati fondamentali a loro volta.













































