Covid: il Piemonte resta un’altra settimana in zona gialla

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I dati relativi alla diffusione del Covid e all’occupazione degli ospedali conferma la permanenza della Regione Piemonte in zona gialla per un’altra settimana.

piemonte zona gialla
I dati relativi al Covid-19 confermano la zona gialla per il Piemonte

Il Piemonte resterà un’altra settimana in zona gialla: lo ha confermato la Regione, visti gli ultimi dati legati alla diffusione della pandemia sul territorio e quelli riferiti all’occupazione degli ospedali.

L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 1.44 a 1.88 e la percentuale di positività dei tamponi sale al 30%. L’incidenza è di 2.227,32 casi ogni 100 mila abitanti -spiegano dagli uffici regionali- Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva è del 23,2% e quello dei posti letto ordinari è del 28,4%. Il Piemonte si conferma pertanto in zona gialla“.

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Commenta l’assessore piemontese alla Sanità, Luigi Genesio Icardi: “In queste settimane è stato fatto un lavoro di potenziamento della disponibilità di posti letto da destinare ai pazienti Covid. Questo, in condivisione con il Ministero, e in linea con quanto già fatto da altre Regioni, ci ha consentito di aggiungere in area medica altri 970 posti ai 5.824 che facevano già parte della potenzialità del Piemonte“.

In particolare, 500 nuovi posti sono frutto della collaborazione con il sistema sanitario privato e gli altri della riorganizzazione nelle aziende sanitarie previste dal nostro piano pandemico.

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Restiamo in zona gialla, osservando negli ultimi giorni un rallentamento della crescita dei nuovi casi, segnale positivo e indicativo dell’avvicinamento al plateau, ma questo non significa che possa calare il nostro livello d’attenzione e resta massimo l’impegno nel garantire la migliore assistenza ai cittadini che nelle prossime settimane potrebbero averne bisogno“, aggiunge l’assessore regionale.

E conclude: “Oggi più che mai è importante che chi non ha ancora aderito alla campagna vaccinale lo faccia, perché è l’unico modo che abbiamo per contenere le ospedalizzazioni nelle forme gravi a cui può portare il Coronavirus”.

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