Deposito nucleare: avviato il seminario nazionale per decidere dove costruirlo

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Si è tenuta oggi, in streaming, la sessione di apertura del seminario nazionale per decidere dove realizzare il futuro deposito nucleare delle scorie radioattive: i lavori proseguono fino a metà dicembre, prevista una sessione dedicata al Piemonte.

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Aperti i lavori del seminario nazionale che deciderà quali siti includere nella Carta delle aree idonee: per Carmagnola c’è l’ipotesi che coinvolge i terreni a nord di Casanova

Si è tenuta questa mattina la sessione plenaria di apertura del seminario nazionale che ha l’obiettivo di approfondire, con tutti i soggetti interessati, gli aspetti tecnici legati al progetto del deposito nucleare, dove saranno stoccati i rifiuti radioattivi di tutta Italia.

I lavori si concluderanno il 15 dicembre, con la pubblicazione di un resoconto complessivo, per dare quindi il via a una seconda fase di consultazione pubblica, della durata di trenta giorni, durante la quale potranno essere inviate eventuali ulteriori osservazioni e proposte tecniche.

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Obiettivo finale: pubblicare la Carta Nazionale Aree Idonee (CNAI), che aggiornerà l’attuale mappa delle aree potenzialmente idonee, in cui è inclusa anche Carmagnola.
Al termine di questa fase, le Regioni e gli Enti locali potranno esprimere le proprie manifestazioni d’interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l’argomento.

L’incontro di oggi è stato aperto da Vannia Gava, Sottosegretario di Stato al Ministero della Transizione Ecologica, e da Emanuele Fontani, amministratore delegato di Sogin. Hanno partecipato ai lavori, tra gli altri, anche Maurizio Pernice, direttore dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN); Christophe Xerri dell’International Atomic Energy Agency, e Massimo Garribba, vice direttore generale Energia della Commissione Europea.

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Il processo di localizzazione del deposito nucleare nazionale deve svolgersi nella massima trasparenza e completezza informativa verso i cittadini, spiegando in modo chiaro i motivi per cui l’Italia, come altri Paesi interessati dalle medesime problematiche, debba farsi carico di una gestione in sicurezza dei propri rifiuti radioattivi -ha commentato il sottosegretario Gava- Pertanto, la localizzazione scaturirà solo a valle di una procedura ampiamente partecipativa, che comprende la valutazione concertata di ogni elemento radiologico, territoriale e ambientale utile a selezionare il sito in modo ottimale”.

Fontani ha quindi ricordato come tale percorso rappresenti la prima consultazione pubblica in Italia su un’infrastruttura di rilevanza nazionale, “che consentirà al Paese di chiudere il ciclo del nucleare italiano e di ottimizzare in modo sostenibile e sicuro la gestione dei rifiuti radioattivi“.

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Durante i lavori del seminario nazionale verranno approfonditi diversi temi, legati al deposito, con particolare riferimento alla rispondenza delle aree individuate finora ai requisiti internazionali stabiliti dalla IAEA (International Atomic Energy Agency) e a quelli nazionali individuati dall’ISIN.

Saranno illustrati, inoltre, gli aspetti relativi alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente, e i benefici economici e di sviluppo territoriale collegati alla realizzazione dell’opera e alle misure compensative previste“, aggiungono da Sogin.

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Il seminario si articolerà in nove incontri, trasmessi in diretta online sul sito seminariodepositonazionale.it. Nello specifico, oltre alle sedute plenarie di apertura e chiusura sono programmate sette sessioni di lavoro, una nazionale e sei territoriali.

Queste ultime interesseranno le aree potenzialmente idonee presenti nelle regioni coinvolte: per il Piemonte l’appuntamento è il 15 novembre; in precedenza si svoleranno gli incontri dedicati a Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna.

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