Estate ancora con il fiato sospeso a Carmagnola per il deposito nucleare: la CNAI verrà svelata soltanto a fine agosto

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Il Ministero della Transizione ecologica ha informato l’onorevole Daniela Ruffino che la Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) a ospitare il deposito nucleare italiano sarà resa pubblica solamente a fine agosto: fiato ancora sospeso a Carmagnola, uno dei possibili siti individuati per il sito di stoccaggio delle scorie radioattive.

CNAI mappa deposito nucleare scorie radioattive
A fine agosto l’ISIN – Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare darà il proprio parere in merito alla CNAI, la carta nazionale delle aree idonee a ospitare il deposito nucleare italiano in cui verranno stoccate le scorie radioattive di tutto il Paese

Carmagnola resterà con il fiato sospeso almeno fino alla fine di agosto, in attesa che la Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) a ospitare il deposito nucleare italiano venga resa pubblica, permettendo così di conoscere l’esito delle valutazioni effettuate dai tecnici dopo le prime consultazioni territoriali, che hanno visto coinvolta anche Carmagnola.

Lo ha reso noto il Ministero della Transizione ecologica, in seguito a un’interrogazione parlamentare a risposta immediata presentata dall’onorevole Daniela Ruffino, eletta nel collegio carmagnolese, che sollecitava aggiornamenti sul tema del futuro sito di stoccaggio delle scorie radioattive di tutta Italia.

L’onorevole Ruffino sollecita il Governo sul deposito nucleare

Sono venuta a sapere dal Ministero che l’ISIN, Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione, aveva chiesto a Sogin ulteriori analisi e documenti, che sono arrivati soltanto a metà giugno -spiega la deputata di Azione- Pertanto l’istruttoria è stata avviata solo il 20 giugno e il parere dell’ISIN arriverà entro la fine del mese di agosto. Solo a quel punto verrà pubblicata la Carta“.

Nella sua interrogazione parlamentare, Ruffino aveva ribadito che “diverse problematiche sono emerse su alcuni siti individuati tra i più idonei, come il caso del Comune di Carmagnola, con particolare riferimento alla presenza di falde acquifere troppo superficiali, al passaggio di un numero notevole di velivoli, alla presenza di cascine storiche e dei relativi nuclei famigliari, alla valutazione errata della quantità di suolo coltivato, alla presenza di beni tutelati dalla Soprintendenza, nonché di fauna e habitat protetti“.

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