Scorie radioattive, Cirio: “Saremo garanti dei territori sul nucleare”

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Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio è intervenuto nel dibattito del Consiglio regionale aperto, dedicato interamente al deposito nucleare nazionale.

Alberto Cirio nucleare
Il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, è intervenuto sul tema del deposito nucleare (foto Facebook)

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha preso parte al dibattito del Consiglio regionale aperto, dedicato interamente al deposito nucleare nazionale. “Si tratta di scelte impattanti, che non si possono assumere senza il coinvolgimento diretto dei sindaci e dei cittadini -ha dichiarato in apertura dei lavori dell’aula- Non è rispettoso istituzionalmente, nei confronti delle competenze dirette dei Primi Cittadini e della Regione stessa“.

Cirio ha quindi ringraziato il Consiglio regionale che, primo in Italia, ha voluto aprire un dibattito pubblico e aperto sul tema. Alla riunione in videoconferenza, hanno partecipato anche molti parlamentari piemontesi e soggetti interessati: “Si deve porre il problema per trovare una soluzione, ma solo con metodi partecipativi e con il rispetto delle comunità territoriali -ha ribadito- Come Regione faremo da garanti perché la voce dei territori giunga nei palazzi dove si decide sulla vita reale delle persone, perché su questi temi non ci sono colori o maggioranze ma la salute pubblica di un Paese. Situazioni e valutazioni di questo genere non possono essere presi in qualche ministero romano per poi essere trasmessi a mezzo stampa ai territori interessati”.

Deposito nucleare, primo confronto tra Sogin e i territori del Piemonte

È quindi intervenuto Luigi Perri, presidente della Sogin Spa, che si è detto “consapevole della complessità del tema, obiettivo strategico non solo per il Piemonte ma per Italia che ci consentirà di risolvere problematica annosa senza doverla trasferire alle generazioni future”.

L’intervento di Perri ha voluto rassicurare gli intervenuti riguardo la partecipazione alle scelte. “La carta dei siti potenzialmente idonei che è stata pubblicata, non è ancora definitiva ma si tratta semplicemente di una traccia, una mappatura ipotetica che terrà conto di tutte le valutazioni tecniche che riceveremo dai territori, per giungere a decisioni condivise. Sogin seguirà dibattito garantendo supporto a tutti i soggetti interessati e accoglierà eventuali modifiche“.

Che caratteristiche avrà il deposito nazionale delle scorie nucleari?

Fabio Chiaravelli, direttore deposito nazionale ha ricordato che “si tratta di iniziare la procedura di localizzazione, pubblicando la carta delle località potenzialmente idonee. Questo serve per iniziare la procedura: da qui in poi si comincia, non c’è nulla di deciso, ma c’è il materiale per poter cominciare a parlare e poi a decidere. Si mira al coinvolgimento di tutti coloro che sono interessati nei territori che potenzialmente risultano idonei alla collocazione del deposito nazionale“.

Nel corso della mattinata si sono susseguiti quindi gli interventi di associazioni e soggetti interessati. I rappresentanti di molti territori si sono detti “diffidenti” per le scelte assunte, visto che “come al solito il Piemonte sui 12 siti ritenuti più idonei, addirittura 7 sono nella nostra Regione“.

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