Il Consiglio comunale di Carmagnola chiede certezze sull’ospedale

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Approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Carmagnola un ordine del giorno sulla riapertura del Pronto soccorso al termine dell’emergenza Covid-19 e a supporto dei servizi offerti dall’ospedale San Lorenzo.

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La difesa dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola è stata al centro dell’ultima seduta del Consiglio comunale.

L’ospedale di Carmagnola merita di essere valorizzato anziché penalizzato“: questo il messaggio che ha inviato il Consiglio comunale cittadino a Regione e Asl TO5, con un documento approvato all’unanimità.

L’Assise civica, nel corso della seduta di fine novembre, ha infatti votato l’ordine del giorno “Richiesta di riorganizzazione della rete ospedaliera piemontese al fine di far riaprire il Pronto soccorso dell’ospedale San Lorenzo” presentato dai gruppi di maggioranza (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia).

Il documento è stato esposto dal consigliere forzista Pasquale Sicilia: “Non deve capitare di nuovo che un paziente sia respinto dall’ospedale di Carmagnola perché il Pronto soccorso è chiuso -ha esordito- Purtroppo da sempre il nostro nosocomio è considerato ‘di serie B’ e, non a caso, è stato scelto come ospedale Covid, pur essendo l’unico presidio di riferimento del territorio“.

L’accusa, neanche troppo nascosta, è rivolta alla Regione Piemonte, che inizialmente aveva garantito di mantenere il servizio di emergenza attivo almeno 12 ore al giorno, in orario diurno.

Le cose sono cambiate all’improvviso, senza sedersi a un tavolo, senza ascoltare gli appelli del sindaco: ancora una volta è toccato a noi essere penalizzati; chi vive nel Carmagnolese deve sperare di arrivare vivo al Pronto soccorso più vicino, a 20 chilometri di distanza“, ha chiosato Sicilia.

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Il capogruppo di FdI, Alberto Albani, ha quindi sottolineato il depotenziamento di alcuni servizi che formalmente vengono ancora oggi erogati dal San Lorenzo: dal punto prelievi, per gli esami di routine, agli ambulatori. “Non capisco perché la nostra Asl non sia in grado di garantire queste prestazioni sul territorio“, ha dichiarato durante il dibattito in Consiglio, auspicando anche una maggiore operatività delle USCA, le Unità speciali di continuità assistenziale.

Sergio Grosso, capogruppo del M5S, ha rimarcato come “stiamo ora subendo gli effetti di un’errata gestione della Sanità da parte della Regione Piemonte e dell’Asl, con promesse fatte e poi non mantenute al nostro sindaco“, e ha annunciato il voto favorevole all’ordine del giorno, pur sottolineando che sarebbe stato più corretto da parte della Maggioranza condividere il documento con tutte le forze politiche presenti in Consiglio, senza apporre i simboli di alcuni partiti.

Anche Sabrina Quaranta (PD) ha annunciato il voto favorevole del proprio gruppo “sperando che questa volta le eventuali rassicurazioni da parte della Regione non vengano poi smentite, come già accaduto con la chiusura h24 del Pronto soccorso“.

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L’auspicio del Consiglio è anche quello che le terapie intensive oggi installate a supporto dei pazienti Covid possano restare pienamente a disposizione dell’ospedale e del suo territorio una volta terminata l’emergenza legata alla pandemia, dotando così la struttura di un efficace reparto di Rianimazione.

Anche se il nodo ancora da sciogliere è legato alla necessità di personale specializzato per tali reparti: serve quindi che una quota di risorse sia destinata tale scopo“, ha dichiarato il sindaco, Ivana Gaveglio, ricordando anche come sia ancora aperta la partita per la realizzazione del nuovo ospedale unico dell’Asl.

I consiglieri hanno inoltre, ancora una volta, riconosciuto e ribadito lo straordinario impegno di tutto il personale del San Lorenzo, sia nell’affrontare il Coronavirus che nel garantire i propri servizi alla popolazione.

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