Sara Martini, bilanci e prospettive per la Consulta Giovanile di Carmagnola

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Bilancio di mandato e riflessioni sulle prospettive future: intervista a Sara Martini, presidente uscente della Consulta Giovanile Carmagnolese, che lascia il posto a Piera Cavaglià.

Sara Martini
Sara Martini, presidente uscente della Consulta Giovanile Carmagnolese

La Consulta Giovanile Carmagnolese ha rinnovato i propri vertici, eleggendo Piera Cavaglià nel ruolo di presidente: subentra a Sara Martini, che ha guidato l’organismo dal 2019 e ne fa parte dal 2014.

“Il Carmagnolese” ha voluto tracciare con la presidente uscente un bilancio dell’ultimo periodo, in gran parte segnato dalla pandemia, cogliendo anche alcuni spunti per il futuro.

Carmagnolese dalla nascita, 27 anni, Sara Martini è laureata in Lingue e Letterature straniere. Lavora come impiegata commerciale, è membro del Direttivo dell’OdV Mondo in Cammino nonché collaboratrice editoriale di IdealMentrecon la passione per una vita socialmente attiva all’interno della nostra città“.

La Consulta Giovanile Carmagnolese sceglie Piera Cavaglià come nuova presidente

Come si è evoluta la Consulta Giovanile Carmagnolese, dai primi anni dello scorso decennio fino a oggi?
In quel momento eravamo ancora pochi e, a parte me e un paio di altri ragazzi a oggi ancora attivi in Consulta, tutti gli altri membri dell’epoca si sono poi spostati su altri progetti. Sono passati davvero tanti anni e vedere cambiare e aumentare i volti degli altri collaboratori è stata una dinamica molto interessante.
La Consulta ha sempre avuto un suo statuto, ma a partire dal 2017 abbiamo ritenuto di doverlo modificare almeno in parte, integrando alcune funzionalità, come quella di avere un presidente, un vice-presidente e un segretario. Presa questa decisione sono stata eletta vice presidente, al fianco del presidente dell’epoca Ilaria Cecchini, alla quale sono poi succeduta nel 2019.

Perché la scelta di “fare un passo indietro”, lasciando la presidenza? Resterà all’interno della Consulta?
Ho passato tanti anni con gli altri ragazzi e con loro ho vissuto tantissime esperienze, per cui non è stato facile per me prendere questa decisione ma, proprio per onestà intellettuale, coerenza e per il profondo rispetto che nutro verso questo bellissimo progetto, avendo iniziato a seguire anche altri percorsi lavorativi e non, in questo momento non ho più la possibilità di gestirla come merita. Posso però assicurare che continuerò a farne parte finché avrò l’età per poterlo fare, ovvero 30 anni, come previsto dallo statuto.

Quali sono i punti di forza di questo progetto?
Ho sempre creduto e credo ancora molto nel valore di questo gruppo di giovani, che sono la dimostrazione vivente della forza che possono avere se stimolati nella giusta maniera ed è questo il motivo per cui avevo deciso di avvicinarmi alla Consulta. Direi che le mie aspettative non sono rimaste deluse, anzi!

È nata ufficialmente la Consulta Giovanile Carmagnolese.

Con che spirito lascia la presidenza?
Con serenità e affetto, perché tutte le persone con cui ho collaborato in questi anni mi hanno dato tantissimo e con loro ho imparato molto, tant’è che non ho mai ritenuto il mio ruolo al di sopra di quello degli altri. Tutto quello che abbiamo organizzato, lo abbiamo ideato insieme, collaborando, altrimenti non avremmo costruito nulla di quello che è ancora in piedi oggi.

Cosa le ha trasmesso, a livello personale, questa esperienza?
Far parte di un gruppo di lavoro del genere e gestirlo mi ha insegnato davvero tanto ed è stata sicuramente una palestra di vita. Imparare a collaborare, scendere a compromessi, ascoltarsi, confrontarsi e ampliare il proprio modo di vedere la realtà che ci circonda attraverso punti di vista differenti sono sicuramente le cose che più mi serviranno negli anni a venire. Probabilmente, se non avessi vissuto questa esperienza, non avrei davvero compreso l’importanza di tutte queste dinamiche.

Non dev’essere stato facile gestire questo organismo nell’ultimo periodo, a causa del Covid, tra lockdown e limitazioni alle attività…
Purtroppo l’ultimo anno e mezzo ci ha tolto tanto, come a tutti ovviamente. A inizio 2020, poco prima dell’inizio della pandemia, avevamo stilato un calendario ricco di eventi, previsti a partire dalla primavera fino a dicembre, ma naturalmente tutti i nostri piani non si sono potuti concretizzare. Sono però ugualmente soddisfatta: non era facile trovarsi e fare riunione in via telematica, né trovare spunti nuovi per iniziative online completamente diverse rispetto a quelle a cui eravamo abituati, ciononostante siamo riusciti perfettamente ad adeguarci alla situazione e a rimanere “vivi”.

La Consulta Giovanile Carmagnolese non si ferma

Come avete reagito alle difficoltà della pandemia?
Non è stato facile mantenere attivo l’entusiasmo, ma non ci siamo fatti scoraggiare e la voglia di reagire alla situazione è stata più forte di quella di mollare tutto. Lo dimostra l’ultimo ciclo di incontri di sensibilizzazione su importanti tematiche -dalla donazione di midollo e del sangue ai problemi legati al gioco d’azzardo- organizzato tra aprile e maggio, che nonostante fossero ancora online hanno visto davvero tanti partecipanti, soprattutto tra gli studenti delle scuole superiori. Arrivati a questo punto della pandemia, spero che i prossimi mesi siano più facili anche per noi.

Che cosa siete riusciti a fare lo stesso, in questi mesi?
Durante i mesi del lockdown abbiamo dato supporto agli studenti tramite lo sportello “Consultiamoci” e grazie al fondamentale impegno di alcuni dei membri è nato il bellissimo progetto NormalMente rivolto ai ragazzi diversamente abili, diventato ormai autonomo e che continua a essere portato avanti ancora oggi dato il suo successo.

“NormalMente”: la Consulta Giovanile per i diversamente abili

A cosa avete dovuto rinunciare e cosa si augura per il futuro prossimo?
Ovviamente fino a fine 2021 non sarà possibile rifare gli eventi nelle modalità a cui eravamo abituati prima, come ad esempio i grandi concerti del Foro Festival, organizzato durante i giorni della Fiera Nazionale del Peperone, o i djset in versione “Silent disco“. Tutti quanti confidiamo, per, che a partire dai prossimi mesi potremo pian piano ricominciare con le nostre attività in presenza.

Quali progetti spera che potrà realizzare la nuova presidente?
Mi auguro soprattutto che Piera abbia la possibilità di tornare a lavorare nelle scuole: i laboratori che nel corso degli anni abbiamo svolto nelle classi di elementari, medie e superiori sui più svariati temi, dalla Resistenza alla storia della nostra Costituzione, sono in assoluto l’esperienza più formativa per me, nonché quella che ricorderò con più affetto.

La Consulta Giovanile prepara il 25 aprile

Cosa pensa di Piera Cavaglià, che prende il Suo posto nel ruolo di presidente della Consulta Giovanile di Carmagnola?
Sono certa che saprà essere un’ottima guida e che saprà gestire tutti al meglio, con l’entusiasmo, lo spirito critico e la voglia di mettersi in gioco che l’hanno sempre contraddistinta. Ho avuto modo di vederla diventare sempre più partecipativa nel corso degli anni all’interno della Consulta e non ho dubbi sul fatto che saprà fare un ottimo lavoro. E poi devo dire che con questo passaggio del testimone, finalmente, diamo l’idea di quel ricambio generazionale che di norma avviene naturalmente all’interno di questo tipo di organizzazioni. Sono contenta di lasciare nelle mani di Piera una squadra compatta e sempre propositiva.

Si sente di darle qualche consiglio?
Come presidente uscente, in base a quella che è stata la mia esperienza, mi viene spontaneo ricordarle, prima di tutto, di puntare sempre sulla cooperazione: senza il lavoro di squadra non si raggiungono risultati concreti! Poi di saper integrare e alternare gli eventi educativi e formativi con quelli un po’ più di “divertissement”, affinché la società abbandoni il concetto di giovani come ragazzi senza interessi e che pensano solo al divertimento. È importante sottolineare il messaggio che noi giovani ovviamente amiamo i momenti leggeri, ma abbiamo anche dei valori in cui crediamo fermamente, delle passioni, degli interessi e che vogliamo sentirci parte di una comunità e della realtà che ci circonda. Io credo che la Consulta abbia la forza per far capire questo messaggio importante e per dare un ruolo a questi giovani, che spesso hanno solo bisogno di sentirsi meno spaesati e confusi.

In chiusura, c’è qualcuno che Sara Martini vuole ringraziare come presidente uscente della Consulta Giovanile Carmagnolese?
Non posso che ringraziare tutti i membri: ricorderò nel dettaglio ogni persona, ogni evento, ogni laboratorio, ogni concerto, ogni singolo incontro organizzato insieme come una delle esperienze più educative da me vissute. E per concludere ritengo doverosi altri due ringraziamenti: uno a Silvana Becchio, che ha sempre creduto in noi e senza la quale nessun evento si sarebbe potuto concretizzare, e uno al consigliere comunale Diego Quaterni, prezioso collaboratore “esterno” e il cui supporto nei miei confronti non è mai venuto meno.

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