Abbattuti alberi pericolanti nel parco storico del castello di Racconigi

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La Direzione regionale Musei Piemonte si esprime riguardo le operazioni di abbattimento di alcuni alberi nel parco storico del castello di Racconigi e fa il punto sui futuri interventi.

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Il parco storico del castello di Racconigi

Negli scorsi giorni sono circolate notizie riguardo l’abbattimento di alcuni alberi nel parco storico del castello di Racconigi: a tal proposito, con un comunicato, la Direzione regionale Musei Piemonte ha fatto chiarezza sulla condizione del parco: 

Nel 2019 il parco del castello di Racconigi è stato chiuso a causa della difficoltà di garantire la sicurezza e la manutenzione costante delle piante. Nel 2022 la Direzione regionale Musei Piemonte ha affidato all’Istituto regionale Piante da Legna e Ambiente (IPLA), il compito di gestire la messa in sicurezza del parco. 

L’incarico consisteva nel censimento di tutte le piante pericolose nelle zone che possono essere accessibili al pubblico e vicine all’abitato, per poi programmare gli interventi necessari a riaprirlo al più presto in sicurezza. 

Si tratta di un incarico pluriennale volto a garantire sicurezza nel tempo, evitando interventi estemporanei e nuove chiusure. Si sta nel contempo progettando il rinnovamento della copertura arborea con esperti architetti paesaggisti grazie ad una convenzione con il Politecnico. 

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Molte piante del parco risalgono ai tempi del re Carlo Alberto, che ne aveva commissionato il disegno nei primi decenni dell’Ottocento, seguendo la nuova moda europea dei giardini all’inglese.

In linea con i criteri di restauro dei giardini storici e in accordo con la Soprintendenza, nel ringiovanire il parco se ne rispetterà il disegno storico, documentato da una ricca serie di mappe e progetti, riproponendo le varietà di piante che erano state scelte a quei tempi.

Tuttavia, considerando il mutamento climatico in corso si sta valutando la sostituzione delle varietà storiche più colpite dagli stress climatici, con altre più resistenti.

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In seguito ad un censimento IPLA -approvato dalla Soprintendenza, dagli uffici della Regione Piemonte e dall’Ente designato dalla Regione a gestire i vincoli sulla biodiversità- si è deciso di abbattere alcuni alberi che hanno in media 180 anni in condizioni precarie a causa delle stagioni di siccità del 2003 e 2022, per favorire lo sviluppo delle specie ancora sane. 

Il 25 maggio 2023, dopo forti e prolungate piogge, una grande quercia era stata colpita da una pianta sana di notevoli dimensioni collassata per le condizioni climatiche e si è schiantata sulla strada pubblica, sfondando il muro storico che delimita il parco.

Ancora, nel mese di giugno un platano di notevoli dimensioni è caduto lungo la strada interna lato est del parco e il 26 luglio è toccato un’altra quercia di grandi dimensioni che una volta a terra ha rivelato un apparato radicale molto cariato. 

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Il Comune di Racconigi e soggetti privati che hanno la propria abitazione o attività in aree limitrofe al castello, hanno manifestato forti timori per la sicurezza pubblica nella zona urbana e nelle strade pubbliche esterne al parco.

I tecnici IPLA hanno così commentato: “Come più volte ribadito gli stress indotti dalle alte temperature e dalla siccità occorsi nel 2022, gli eventi meteo di forte intensità, un tempo considerati eccezionali ma ormai molto frequenti -e fra questi vanno considerate le precipitazioni di maggio-giugno di quest’anno- la conformazione del soprassuolo, intrinsecamente fragile per la vetustà e le dimensioni dei singoli soggetti che lo compongono, nonché la presenza di aree ad elevata vulnerabilità, presuppongono il ricorso a misure di mitigazione del rischio di carattere eccezionale”.

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Il parco del Castello di Racconigi, premiato nel 2010 come Parco più bello d’Italia, è parte del sito Unesco delle residenze sabaude, che rivela il gusto e la modernità del sovrano che lo ha plasmato, per la sua bellezza e l’innovazione tecnologica in campo idraulico e agrario.

Conservarlo è una grande responsabilità, che richiede rispetto e attenzione sotto il profilo storico, paesaggistico e naturale, e anche un progetto di ringiovanimento per garantirne la vita futura nel tempo.

L’obiettivo è restituirlo alla Comunità perché possa fruirne in sicurezza come luogo di svago, feste, manifestazioni, eventi sportivi e farlo tornare ad essere un’importante attrattiva turistica.

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