Lo streaming, il futuro del calcio

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Lo streaming, il futuro del calcio

Lo streaming, il futuro del calcio

Il calcio, in qualità di sport più seguito in Italia, ha avuto un’evoluzione tale da segnare vere e proprie “ere” per quanto riguarda i mezzi di comunicazione. Prima la radio, poi le pay tv satellitari, per arrivare allo streaming di oggi. Nonostante lo streaming via Internet possa essere migliorato significativamente, non si tornerà indietro.

Le fasi storiche

Basta fare un tuffo nel passato per tornare negli anni Sessanta, quando l’Italia del boom economico era piena di radio portatili sintonizzate sulla celebre trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto”. Questa iconica trasmissione radiofonica di Rai Radio 1 era la principale fonte di notizie calcistiche, e si dedicava alle radiocronache in diretta delle partite del campionato di Serie A. Dal momento che la concorrenza televisiva era ancora assente, il successo di quest

a trasmissione fu incredibile: negli anni Settanta e Ottanta, vennero raggiunti dei picchi di 25 milioni di radioascoltatori.

L’avvento delle trasmissioni televisive segnò l’inizio di una nuova era: nel 1993, per la prima volta, ci fu il debutto di Tele+, la prima pay tv nell’ambito del calcio italiano. Poi è stato il turno di Mediaset Premium e Sky, nel periodo delle parabole satellitari, per arrivare infine alla svolta dello streaming.

Il futuro del calcio

Il futuro dello sport più amato d’Italia è strettamente legato allo streaming, i numeri parlano chiaro. La collaborazione tra Tim e Dazn per il triennio 2021-2024 non sta raggiungendo gli obiettivi previsti nel breve termine, tuttavia il numero di abbonati aumenta sempre di più. Secondo i dati, sono circa 7 milioni le persone che seguono le giornate del campionato di Serie A in streaming.

Questa evoluzione ha una duplice ragione: da un lato va di pari passo con le nuove tecnologie, ma dall’altro garantisce guadagni nettamente superiori rispetto al passato. Basti pensare che negli anni Sessanta i diritti del campionato ammontavano a circa 800mila euro, mentre la piattaforma Dazn ha concluso una trattativa da 840 milioni di euro solamente per trasmettere il campionato italiano nel nostro Paese.

Oggi il calcio può essere seguito su diversi dispositivi: non servono pc con ram inarrivabili, bastano un notebook, uno smartphone o un tablet, che sono i veri protagonisti della nuova era dello sport.