La “Marcia dei Bruchi” a Carmagnola: intervista a John Mpaliza

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L’attivista John Mpaliza ha fatto visita a Carmagnola per vivere la sua “Marcia dei Bruchi” insieme ai bambini delle scuole. Cristina De Stefano lo ha intervistato in esclusiva per “Il Carmagnolese”.

marcia dei bruchi
Bambini e bambine carmagnolesi che hanno preso parte alla Marcia dei Bruchi con John Mpaliza, radunandosi nel parco di Cascina Vigna [click per ingrandire]
Nei giorni scorsi l’attivista italo-congolese John Mpaliza, 55 anni, è stato a Carmagnola, dove ha dato vita a una “Marcia dei Bruchi” insieme a molti allievi e allieve delle scuole primarie dell’IC2.

Da oltre un decennio Mpaliza si batte per i diritti umani, la pace e la giustizia sociale e climatica, organizzando marce nazionali e internazionali, innanzitutto per sensibilizzare sui conflitti presenti nel suo Paese d’origine, la Repubblica Democratica del Congo.

«Oggi ci rivolgiamo soprattutto ai bambini, affinché conoscano da subito questi temi e li facciano propri», ha dichiarato Mpaliza, ai microfoni de “Il Carmagnolese”. Per lui si è trattato di un gradito ritorno a Carmagnola, dove era già stato più volte negli anni passati.

L’intervista esclusiva di Cristina De Stefano sul canale YouTube de “Il Carmagnolese”

La “Marcia dei Bruchi” è stata un momento importante, commovente e molto significativo, con tutti i plessi dell’Istituto Comprensivo Carmagnola 2 che si sono dati appuntamento nel parco di Cascina Vigna, tra festa e riflessione: «come bruchi ci trasformeremo in farfalle, per cambiare il mondo» è il pensiero che ha animato i piccoli partecipanti.

«Questa marcia serve per migliorare la Terra e per far capire alle persone che inquinare fa molto male all’ambiente, per parlare di diritti e di pace», dichiarano alcuni alunni delle classi quarte di San Bernardo che hanno preso parte all’iniziativa sventolando alcune mani di carta, da loro create, che riportavano slogan e pensieri sui temi della marcia.

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«Durante la marcia ci siamo divertiti molto, abbiamo provato felicità, gioia e altre belle emozioni, ma soprattutto abbiamo imparato che non tutti i bambini sono fortunati come noi e che dobbiamo essere grati per quello che abbiamo», hanno aggiunto i giovani studenti.

E i compagni delle quinte hanno fatto loro eco: «Per noi è stato un momento emozionante e istruttivo; per i nostri genitori, cittadini adulti carmagnolesi, l’occasione per vedere concretamente quanto e quale lavoro portano avanti i loro figli con gli insegnanti che li accompagnano quotidianamente».

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