Giacomo Chiari ospite degli Ex Allievi del “Baldessano”

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Scienziato di fama mondiale, Chiari ha lavorato diversi anni all’UNESCO nell’ambito della conservazione di antichi reperti. Ex allievo del “Baldessano”, tornerà a Carmagnola per parlare di Arte e Scienza.

 

Giacomo Chiari Venerdì 23 novembre, alle ore 21, nella sala Solavaggione della biblioteca civica di Carmagnola, in via Valobra 102, ultimo appuntamento autunnale con i Venerdì Culturali dell’Associazione degli Ex Allievi del liceo classico “Baldessano”.

Il professor Giacomo Chiari terrà una conferenza dal titolo “Storielle di arte e di Scienza”: coniugando ironia e rigore scientifico, l’illustre ex allievo fornirà un’interessante prospettiva sull’arte, dal punto di vista della scienza.

Carmagnolese di origine, Giacomo Chiari ha studiato chimica all’Università di Torino, ed è stato il primo nella sua famiglia a laurearsi. Successivamente è stato invitato a far parte della Facoltà di Scienze dell’Università, conseguendo infine il grado di professore ordinario in mineralogia applicata.
Mentre il suo lavoro principale era la ricerca sulla cristallografia, si interessò a questioni scientifiche relative alla conservazione del patrimonio culturale.
A partire dal 1968 ha fatto parte di una squadra che passò diversi anni ad analizzare i problemi dell’architettura antica in terra in Iraq e a sviluppare misure di trattamento. Nel 1975 è stato assunto dall’Unesco per proporre un trattamento per un fregio decorato di 2.800 anni in Perù.
All’inizio degli anni ’80, la vita professionale di Chiari era divisa tra la ricerca sulla cristallografia e il lavoro di conservazione.

Nel 1988, dopo aver ricevuto un importante finanziamento dal Consiglio Nazionale delle Ricerche per un progetto-modello incentrato sul patrimonio culturale, è stato in grado di dedicarsi a tempo pieno alle attività legate alla conservazione, che includevano studi approfonditi sul blu Maya (identificazione dei composti del pigmento e la sua distribuzione geografica) e lavorando sull’analisi delle antiche malte e sullo sviluppo di malte per riparazioni.

Contemporaneamente si è occupato della conservazione del patrimonio culturale in molte parti del mondo, cominciando con il mattone crudo in Iraq e proseguendo fino allo studio dei “braghettoni” del Giudizio Universale di Michelangelo in Sistina.
Conclusa la sua carriera all’Università di Torino, ha diretto per 11 anni il Dipartimento di Scienze del Getty Conservation Institute a Los Angeles.