Allergie stagionali: alla scoperta del loro funzionamento biochimico

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allergie stagionaliAnche se siamo in pieno inverno e fa freddo, sappiamo bene che il tempo corre e che, in men che non si dica, ci si ritrova in primavera, con la necessità, per molte persone, di affrontare il problema delle allergie stagionali (in generale, è sempre bene non farsi trovare impreparati approfittando della possibilità di acquistare farmaci per allergia da banco online su portali sicuri come lo store di Farmacia CEF).

Situazione che, in Italia, riguarda circa 20 milioni di individui, ha alla base un funzionamento biochimico molto interessante e non a tutti ben conosciuto. Tutto parte nel momento in cui il corpo viene in contatto con un allergene – nel caso dell’allergia stagionale, uno dei più comuni sono le graminacee, un tipo di polline – che viene visto subito come una minaccia da parte dell’organismo.

Il sistema immunitario risponde producendo anticorpi noti come immunoglobuline E (IgE) che, a loro volta, si legano ai mastociti, cellule immunitarie che nascono nel midollo osseo. La primissima esposizione a un allergene, di fatto, non provoca sintomi.

A seguito di una seconda esposizione, l’allergene si lega agli anticorpi IgE. Questo influenza anche i mastociti, che rilasciano nel flusso ematico il mediatore chimico istamina, responsabile dei sintomi infiammatori. Quelli tipici delle allergie stagionali vanno dal prurito alla congestione nasale.

Nelle righe precedenti, parlando di allergeni, abbiamo citato i pollini. Sono senza dubbio molto comuni, ma non sono gli unici. Da citare, per esempio, sono anche gli acari della polvere e i peli dei nostri amici animali domestici, per non parlare delle sostanze che provocano l’inquinamento atmosferico, le cosiddette polveri sottili.

Da menzionare a tal proposito è il caso del PM10 e del PM2,5, conseguenza della parziale combustione dei carburanti diesel. Diversi studi hanno evidenziato, nel corso degli anni, una loro influenza negativa sul sistema immunitario umano, che viene indotto a produrre anticorpi IgE verso sostanze che, potenzialmente, possono essere classificate come allergeni.

Alla luce di quanto appena specificato, è facile capire l’importanza di andare oltre al concetto di allergia stagionale, in quanto numerosi allergeni sono purtroppo presenti nella nostra quotidianità anche in momenti dell’anno diversi dalla bella stagione.

Tornando un attimo alle allergie tipiche di questo periodo, un altro dato scientifico curioso riguarda il loro essere soggette a cambiamenti nel corso della vita. Ci sono, infatti, bambini che sviluppano allergie stagionali nel corso dell’infanzia, con la situazione che rientra con gli anni e persone che, invece, si trovano ad avere a che fare per la prima volta con il problema in età adulta.