Tre milioni del PNRR per il tratto del Po tra Carmagnola, Carignano e Villastellone

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Tra gli interventi finanziati dal PNRR a favore della rinaturazione del fiume Po c’è anche quello nell’area di Carmagnola, Carignano e Villastellone, per un valore di tre milioni di euro.

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Fotografia aerea dell’area del fiume Po tra Carmagnola, Carignano e Villastellone che sarà interessata dagli interventi di rinaturazione finanziati dai fondi del PNRR per un totale di tre milioni di euro (fonte: Autorità Distrettuale del Fiume Po)

Passa alla fase operativa il progetto di rinaturazione del fiume Po, finanziato con i fondi europei del PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: tra le aree interessate c’è anche il tratto compreso tra Carmagnola, Carignano e Villastellone, dove saranno realizzati interventi per un valore totale di tre milioni di euro.

Si tratta di una delle 56 azioni che interesseranno il principale corso d’acqua italiano, per un totale di 357 milioni, tra rimboschimenti, riapertura di lanche e rami naturali, interventi di difesa idraulica e contrasto delle specie vegetali esterne all’ecosistema originario ed invasive.

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Si tratta di un progetto strategico per gli equilibri morfologici ed ecologico-ambientali di tutta l’area fluviale, in linea con gli obiettivi prioritari dell’Agenda ONU 2030 per uno sviluppo più sostenibile“, commentano dall’Autorità Distrettuale del fiume Po.

Tutti gli interventi, essendo legati alle tempistiche di attuazione del PNRR, dovranno essere realizzati entro il 2026; saranno coordinati da un Comitato scientifico, creato ad hoc e composto da numerosi specialisti di Università e degli Istituti di ricerca, ed è previsto il coinvolgimento delle Comunità locali.

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Per quanto riguarda, nello specifico, l’area di Carmagnola, Carignano e Villastellone, saranno interessati otto chilometri di fiume.
Queste le azioni puntuali previste:

  • la riqualificazione delle lanche San Michele e Po Morto, sulla sponda destra, per ampliare gli habitat di interesse comunitario;
  • il rimboschimento e la piantumazione di nuovi fiori, su una superficie di circa tre ettari dove sono presenti radure naturali: si prevede, nello specifico, la creazione di fasce boscate e macchie arbustive alternate a spazi più aperti, a favore di un numero maggiore di specie animali;
  • la realizzazione di interventi per il controllo delle specie vegetali alloctone invasive presenti nei boschi, su una superficie totale di oltre 30 ettari.

“Con questo intervento sarà possibile aumentare la funzionalità ecologica dell’intera area, in continuità con interventi già realizzati o in via di realizzazione nell’ambito di progetti di riqualificazione delle attività estrattive e del programma per la realizzazione della Foresta condivisa del Piemonte”, puntualizzano dall’Ente.

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