Accordo tra Mahle e sindacati per il ritiro dei licenziamenti

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Spiragli per gli oltre 450 lavoratori Mahle degli stabilimenti di La Loggia e Saluzzo: ritiro dei licenziamenti, incentivi all’esodo e tentativo di rilancio dei siti produttivi.

Presidio Mahle Regione Piemonte
La protesta dei lavoratori Mahle davanti alla sede della Regione Piemonte

Dopo un serrato confronto tra sindacati e azienda, è stato trovato un accordo che sblocca la situazione per gli stabilimenti Mahle di La Loggia e Saluzzo, dove sono occupati oltre 450 lavoratori, anche provenienti dall’area carmagnolese.

Nella competente sede della Regione Piemonte è stato infatti ufficialmente firmato il verbale di accordo, frutto di due giorni di trattative a oltranza.

Si è giunti a una sintesi delle diverse e contrapposte esigenze -sottolineano dalla Fim Cisl provinciale– L’accordo siglato accoglie gli impegni presi in sede ministeriale lo scorso 30 gennaio, in primis il ritiro dei licenziamenti, l’attivazione della cassa integrazione straordinaria per cessazione, l’avvio di un tentativo di reindustrializzazione infine un incentivo all’esodo su base volontaria“.

Le sigle sindacali si dichiarano soddisfatte dell’esito della trattativa: “Questo è il miglior risultato ottenibile date le premesse e condizioni poste dall’azienda. Il buon esito del processo avviato, la salvaguardia dell’occupazione ed il mantenimento dei siti produttivi, dipendono ora dalla serietà e concretezza della gestione da parte di Mahle. Noi vigileremo costantemente sull’evolversi della situazione, in collaborazione con gli organi istituzionali competenti e supporteremo i lavoratori in ogni fase“.

Aggiunge il sindacalista Igor Albera, che proprio per la Fim Cisl ha seguito da vicino la vertenza: “Dopo intensa discussione abbiamo ottenuto il miglioramento sugli incentivi all’esodo e la garanzia di un serio impegno per mantenere siti produttivi, individuando una nuova prospettiva industriale“.