Prosegue l’iniziativa della farmacia di Castagnole che prevede la vendita di un libro alla simbolica cifra di un euro per donare il ricavato in beneficenza: le copie vendute sono già più di mille.

La Farmacia degli Angeli della dottoressa Silvia Boggiatto di Castagnole Piemonte sta portando avanti un nuovo progetto di beneficenza, il cui ricavato verrà questa volta destinato all’Associazione ABC Piemonte.
L’iniziativa è giunta alla sua terza edizione: in quest’anno, infatti, l’attività castagnolese aveva già proposto la vendita di libri alla cifra simbolica di un euro, individuando due diverse Associazioni a cui destinare tutto il ricavato. La prima volta era stata scelta Casa UGI, mentre la seconda è stata l’Associazione nonese Manuele la forza dell’amore; dato che in entrambe le occasioni erano state raccolte cifre importanti, la titolare aveva deciso di riproporre il progetto.
Questa volta il libro in vendita è “Il canto di Natale” di Charles Dickens, un romanzo breve in cui il protagonista, il vecchio e tirchio Scrooge, nella notte di Natale riceve la visita di tre spiriti: il Natale del passato, quello del presente e quello del futuro; l’uomo non vuole mai festeggiare questa ricorrenza, ma i tre spettri gli faranno cambiare idea.
Anche in questa occasione il testo è in vendita alla simbolica cifra di un euro, e sono anche accette donazioni per l’Associazione prescelta; ad oggi la farmacia ha venduto oltre mille copie, superando quindi i mille euro da destinare in beneficenza.
“La generosità e il bene sono contagiosi e non hanno limiti, e lo stiamo dimostrando insieme -commenta la dottoressa Silvia Boggiatto– Noi concluderemo l’iniziativa con la fine delle festività: fino ad allora continueremo a vendere il libro e a raccogliere le donazioni“.
L’Associazione che è stata individuata è ABC Piemonte, che aiuta famiglie con bambini e adulti cerebrolesi del territorio piemontese. “La nostra Associazione è nata nel 1994 con lo scopo di svolgere attività di sostegno alle famiglie socie affinché sia riconosciuto ai bambini cerebrolesi il diritto di vivere e curarsi, quando necessario, nel proprio nucleo familiare -si legge sul sito del sodalizio- Questa è e sarà per il prossimo la vera scommessa dell’Associazione: il mostrare come la presenza di un cerebroleso non solo non rende infelice l’esistenza, ma fornisce numerosi stimoli per un arricchimento umano, morale e sociale sia per la famiglia stessa che per la società che la circonda“.