Carmagnola: Italia Viva si schiera a difesa dell’area verde di corso Roma

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Con una lettera aperta al sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio, Italia Viva si dice contraria alla scelta di valorizzare l’area verde di corso Roma per realizzare un nuovo palazzo.

Italia Viva carmagnola area verde corso Roma
Italia Viva ha inviato una lettera aperta al sindaco di Carmagnola in merito all’area verde di corso Roma

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Italia Viva del Carmagnolese e del Chierese in merito all’area verde di corso Roma, indirizzata al sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio.

Decisione sbagliata e fuori tempo per l’area verde di corso Roma, che rischia di essere aggredita dalla cementificazione.
● Davvero un quartiere di Carmagnola dovrà rinunciare alla sua area verde per lasciar spazio all’ennesimo palazzo?
● Davvero verrà sacrificato questo spazio verde in cambio dell’ampliamento della piazza antistante la chiesa di San Bernardo?

Noi di Italia Viva crediamo che questa decisione amministrativa, avviata anni fa ma assunta con i contorni attuali solo nella primavera scorsa a seguito di un lungo iter burocratico (variante al Piano regolatore, inserimento nell’elenco dei beni pubblici non strategici da dismettere…), sia diventata obsoleta e fuori dal tempo, soprattutto rispetto ai criteri ESG (Environmental, Social, Governance) oggi seguiti in tutti i nuovi progetti e iniziative.

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Infatti, oggi anche le Amministrazioni locali, e non solo le aziende e la finanza, sono chiamate a valutare le loro scelte strategiche nel rispetto di tutti i principi di sostenibilità ambientale e sociale.

Da anni ormai le imprese si stanno allineando ai criteri ESG, e la pandemia è stata un catalizzatore di questi processi di cambiamento.  Ha iniziato l’Europa con la transizione green; hanno proseguito gli stati nazionali che hanno presentato di recente i loro PNRR sostenibili. D’ora in avanti anche tutti gli Enti locali misureranno i loro interventi, i loro investimenti e la loro programmazione secondo i criteri di sostenibilità ESG.

In sintesi, sulla bilancia conterà non soltanto il risultato finale ma ancor più come lo si raggiunge con le nostre azioni e gli strumenti che decidiamo di utilizzare.

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In questo caso le motivazioni addotte da Lei e Giunta per giustificare la costruzione di un palazzo in un fazzoletto di prato verde, dove ora trovano svago e socializzazione i ragazzi e le famiglie, appaiono lontane anni luce da questi chiari principi.

La motivazione economica è tra l’altro caduta, alla luce dell’enorme mole di denaro affluito nelle casse della città attraverso le diverse alienazioni immobiliari e grazie all’installazione di autovelox e controlli ai semafori che hanno permesso inoltre manutenzioni stradali ordinarie e straordinarie.

Il progetto della sua Giunta non è quindi in linea con nessun criterio ESG:
cementifica un’area verde;
elimina un’area di svago e di socializzazione per l’intero quartiere;
● peggiora la qualità della vita dei residenti;
● aumenta la pressione sulle acque bianche e nere del quartiere, già in passato interessato da allagamenti;
● porta un ritorno economico minimo rispetto ai danni che provoca.

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Infine, dopo la pandemia Covid-19 l’attenzione delle persone verso gli spazi interni ed esterni alle abitazioni è aumentata moltissimo. I processi in corso di riqualificazione urbana, incentivati dallo stato attraverso i bonus fiscali edilizi, ha impresso un’accelerazione alla ridefinizione del tessuto urbano e dell’abitare.

Anche la Corte dei Conti (che sarà nostra cura informare) potrebbe non condividere i valori economici in gioco rispetto all’operazione immobiliare di permuta in corso.

Sindaco Gaveglio, ascolti le nostre considerazioni, ascolti le ragioni dei suoi cittadini, rinunci a inserire all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale la Variante al Piano regolatore che, se approvata, priverà un intero quartiere della sua area verde in cambio dell’allargamento di una piazza.

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L’area verde di corso Roma non ha bisogno di essere “completata” o “valorizzata”, ha bisogno di essere vissuta così com’è.
Nel 2020 Carmagnola ha già “conquistato” il terzo posto nella classifica regionale per il consumo di suolo, non proseguiamo con questo infelice posizionamento.

E per chiudere, per una città che insieme ad altri 24 Comuni sta per dare vita al “Distretto del cibo del Chierese e Carmagnolesela terra è un asset strategico sia all’interno dell’abitato che negli angoli più periferici.

Per i Comitati di Italia Viva del Chierese e Carmagnolese
Federica Zamboni e Pier Antonio Pasquero

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