Carmagnola dedica una mostra a due Capitani di Ventura

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“Due capitani di ventura – Dal Vallo di Adriano al Po” è il titolo della mostra che celebra due figure storiche legate a Carmagnola: Francesco Bussone detto “Il Carmagnola” e il soldato scozzese Giacomo Tornabula. Inaugurazione ed eventi in programma sabato 11 novembre; ingresso libero.

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Francesco Bussone detto “Il Carmagnola”, uno dei due capitani di ventura a cui è dedicata la mostra che inaugura sabato in Sant’Agostino, accompagnata da rappresentazioni teatrali

“Due capitani di ventura – Dal Vallo di Adriano al Po” è il titolo della mostra che celebra due figure storiche legate a Carmagnola: Francesco Bussone detto “Il Carmagnola” e il soldato scozzese Giacomo Tornabula.

L’inaugurazione dell’esposizione è programma sabato 11 novembre 2023 alle ore 20:30 nella chiesa di Sant’Agostino, nell’omonima piazza del centro storico.

Sono inoltre previste animazioni e brevi pièce teatrali all’interno del palazzo del municipio a partire dalle ore 21, a cura degli allievi ed ex-allievi dei laboratori teatrali dell’Istituto “Baldessano Roccati” e della Compagnia del Buon Teatraccio.

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Le pièce teatrali verranno riproposte anche il giorno seguente -in occasione della Festa di San Martino, domenica 12 novembre– tra le ore 15 e le ore 18, sempre in municipio.

L’esposizione sarà visitabile sino all’8 dicembre 2023, a ingresso gratuito, con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle ore 12, sabato e domenica dalle 15 alle 18.

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La storia dietro l’evento

La Comunità di Carmagnola può vantare una storia antica: risale, infatti, al 1034 il documento che la cita per la prima volta; nel XII secolo fu inglobata nel Marchesato di Saluzzo.

Per la sua ricchezza economica e per la sua posizione strategicamente importante, fu contesa e rivendicata da vari signori e, in particolare, dai Francesi e dai Savoia. Nel 1601, col trattato di Lione, il Marchesato di Saluzzo entrò a far parte del Ducato sabaudo, di cui Carmagnola divenne “Civitas fidelissima”.

È nel corso del XV secolo però, che il Marchesato raggiunse il maggior splendore. Ludovico I e Ludovico II resero il loro stato ricco e fiorente, intrecciando solide e intelligenti azioni politiche che portarono non solo un’indiscussa floridezza nel commercio, ma anche un vivace sviluppo in ambito culturale al loro stato.

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La consapevolezza che il sistema di alleanze e di strategie diplomatiche attuate dai due “principi”, sistema grazie al quale la Città di Carmagnola diventò una fra le più importanti del Marchesato, è stata da stimolo per individuare degli avvenimenti che permettessero di riconsegnare alla memoria collettiva degli eventi storici di rilevanza per la Comunità.

Nello scorso mese di gennaio, Il Comune ha così candidato al bando Fondo per le rievocazioni storiche 2023 del Ministero della Cultura un progetto finalizzato a realizzare azioni volte a valorizzare il proprio patrimonio storico-artistico-culturale che, già in altre evenienze, ha dimostrato di essere una forte attrattiva turistica oltre che commerciale per la città.

Tale progetto, che si è aggiudicato il contributo ministeriale, si propone di rievocare alcuni eventi che ruotano attorno alle figure di due “condottieri di ventura”: Francesco Bussone e il soldato scozzese Giacomo Tornabula.

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Tra le varie azioni previste del progetto figura proprio l’esposizione temporanea dal titolo “Due capitani di ventura. Dal Vallo di Adriano al Po”, con allestimento a cura del professor Massimo Appendino.

La mostra vuole rievocare la storia dei due condottieri del XV secolo le cui vicissitudini sono legate a Carmagnola.

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Grazie ad un altro personaggio carmagnolese, il frate agostiniano Gabriele Bucci, autore del Memoriale Quadripartitum, manoscritto conservato nella Biblioteca nazionale di Torino, si è pensato di raccontare ciò che, in modo immaginario, è capitato sul finire del Quattrocento in Città.

Bucci, tenuto in grande considerazione dai marchesi di Saluzzo, non fece segreto delle sue simpatie per la Francia, tanto che caldeggiò l’impresa di Carlo VIII a Napoli. Fu anche mecenate: fece realizzare, infatti, una pala d’altare per la chiesa di Sant’Agostino di Carmagnola e il portale in marmo che commissionò ad Amedeo da Settignano.

Bucci, che si spense al volgere del 1497, fu testimone di molti eventi, come attesta il suo Memoriale.

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«Si è immaginato che il frate, rientrato da Pavia nel convento di Sant’Agostino di Carmagnola negli anni Settanta del Quattrocento, sia stato testimone di alcuni fatti che coinvolsero la città quando morì il Tornabula, soldato scozzese di alto lignaggio deceduto a Carmagnola nel 1496 dopo essere tornato da Napoli, forse a causa delle ferite riportate nella battaglia di Fornovo -spiegano dal Comune- L’appartenenza di Giacomo a un alto lignaggio, i suoi legami con Carlo VIII (o con Ludovico II di Saluzzo, al tempo alleato del Re di Francia) sancirono che la comunità gli tributasse gli onori dovuti ai grandi capitani e, nell’impossibilità di ricondurre le sue spoglie in patria, queste dovessero riposare nella chiesa di Sant’Agostino. Un noto scultore, Amedeo da Settignano ne scolpì addirittura la lapide tombale».

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Gli ideatori dell’evento hanno così pensato di immaginare e rievocare quindi una veglia funebre predisposta per il Tornabula, durante la quale torna alla mente del Bucci anche il concittadino Francesco Bussone, noto come “il Carmagnola”, capitano di successo che ha purtroppo subito un destino tragico: decapitato in piazza San Marco a Venezia in seguito al sospetto di avere tradito la Serenissima.

Le sfortunate vicissitudini del Bussone ispirarono anche Alessandro Manzoni nella sua prima tragedia intitolata “Il conte di Carmagnola”.

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I costumi utilizzati sono del Gruppo Teatro Carmagnola e di alcuni cittadini carmagnolesi che si sono resi disponibili a fornirli per l’esposizione.

Viene inoltre realizzato il podcast intitolato “Io fra’ Gabriele Bucci da Carmagnola mi ricordo che…” che permetterà di sentire il racconto di Gabriele Bucci, testimone del triste avvenimento del settembre 1496.

Il sindaco di Carmagnola Ivana Gaveglio sottolinea come «questo bellissimo progetto miri fortemente a far rivivere la memoria di questi due protagonisti storici, a valorizzare il patrimonio storico-artistico-culturale di Carmagnola e ad aumentare la consapevolezza delle nuove generazioni sulla rilevanza della conoscenza del passato nella costruzione di un futuro migliore. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito alla ideazione e alla realizzazione di questa iniziativa».

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